La questione della resistenza agli antibiotici si conferma al centro del dibattito. Durante il Congresso della Società Italiana di Malattie Infettive e Tropicali (SIMIT) esperti e ricercatori hanno sollevato l’allerta su quella che definiscono pandemia strisciante ovvero l’antibiotico-resistenza (AMR). Questo fenomeno, già evidenziato durante il recente G7 Salute, rappresenta una delle sfide più gravi per i sistemi sanitari di tutto il mondo, e l’Italia non è esente da questo problema.
Infezioni ospedaliere in crescita
Stando alle stime, tra il 2022 e il 2023, circa 430 mila persone in Italia hanno contratto un’infezione ospedaliera, pari all’8,2% dei pazienti ricoverati. Questo dato è significativamente superiore alla media europea, fissata al 6,5%. La situazione è particolarmente critica in alcune regioni, evidenziando un trend preoccupante che richiede interventi immediati e coordinati.
La piattaforma Resistimit, presentata nell’ambito del Congresso Simit, ha messo in luce la gravità della situazione: la mortalità per infezioni legate a germi resistenti agli antibiotici può arrivare a raggiungere il 40%. Un dato che non può lasciare indifferenti e che sottolinea l’urgenza di adottare buone pratiche cliniche in ospedale.
Prevenzione
Secondo gli esperti, attraverso l’adozione di buone pratiche e la riduzione del consumo di antibiotici, sarebbe possibile ridurre del 30% le infezioni nosocomiali. Le stime parlano di un potenziale decremento tra le 135 e le 210 mila infezioni, con risparmi significativi per il Servizio Sanitario Nazionale (SSN). Questo approccio non solo migliorerebbe la salute dei pazienti ricoverati, ma allevierebbe anche il carico economico sulle strutture sanitarie già sotto pressione.
La SIMIT ha sottolineato che la lotta contro l’antibiotico-resistenza deve basarsi su una strategia multidimensionale, che comprenda la formazione del personale medico e paramedico, campagne di sensibilizzazione e l’implementazione di protocolli clinici rigorosi.
Sorveglianza
Uno dei principali risultati del Congresso è stato il lancio della piattaforma clinica Resistimit, un registro dinamico nazionale destinato a creare un solido sistema di sorveglianza e condivisione di dati. Questa iniziativa punta a raccogliere informazioni sui trend epidemiologici, le caratteristiche delle infezioni e la mortalità ad esse associata.
In aggiunta, il progetto prevede l’utilizzo di un software alimentato da intelligenza artificiale, che permetterà di elaborare i dati raccolti per definire scenari futuri e sviluppare strategie di intervento più efficaci. La sinergia tra tecnologia e medicina rappresenta un passo avanti significativo nella lotta contro l’antibiotico-resistenza.
Strategie
La resistenza agli antibiotici non è solo una questione sanitaria, ma un problema di salute pubblica che richiede l’attenzione e l’azione di tutti: istituzioni, professionisti della salute e cittadini. La SIMIT, con il supporto di iniziative come Resistimit, sta cercando di affrontare questa emergenza con dati concreti e strategie innovative. È fondamentale che l’argomento rimanga al centro dell’agenda politica e sanitaria, affinché si possano attuare misure efficaci e tempestive per proteggere la salute della popolazione e garantire un futuro in cui le infezioni batteriche possano essere trattate con efficacia.
In un mondo dove i germi diventano sempre più resistenti, è compito di ciascuno di noi non abbassare la guardia e contribuire alla lotta contro questa pandemia silenziosa.