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Giù di corda? Il cioccolato aiuta a tirarti su

Con la consulenza della Dottoressa Evelina Flachi, nutrizionista specialista in Scienza dell’Alimentazione, Presidente della Fondazione Italiana per l’Educazione Alimentare.

Se siamo giù di corda, anche la voglia di cioccolato può essere un segnale di variazioni d’umore. Un cioccolatino può ridarci la carica e il buonumore perché il cacao contiene la fenilalanina, un aminoacido essenziale che può stimolare la produzione di endorfine importanti per la loro azione antidolorifica e calmante, oltre a contenere precursori della serotonina, la sostanza del buonumore. “L’importante è non abusarne, per evitare eccessi di calorie dovute a grassi e zuccheri”, mette in guardia Evelina Flachi, nutrizionista specialista in Scienza dell’Alimentazione, Presidente della Fondazione Italiana per l’Educazione Alimentare.

Fondente, al latte o bianco

Il cioccolato fondente è più pregiato del cioccolato al latte e di quello bianco ed è anche il meno calorico. Chiaramente le calorie dipendono dalla marca e dalla composizione del cioccolato. Il cioccolato fondente, inoltre, contiene meno zuccheri e grassi saturi, poiché viene prodotto con almeno il 45% di pasta di cacao e il 26% di burro di cacao. Il cioccolato al latte, invece, contiene mediamente il 25% di cacao e il 14% di latte; per la sua composizione, il cioccolato al latte contiene il 25% di grassi in più rispetto a quello fondente (tra grassi del latte e burro di cacao). Il cioccolato bianco, infine, è il più calorico, viene prodotto con burro di cacao al 20% e almeno il 14% di latte o derivati. Non contiene cacao (di conseguenza, non contiene le proprietà benefiche del cacao).

Anche il nostro cervello ne giova

“Il cioccolato, specialmente quello fondente, può essere un ottimo antidepressivo naturale perché il cacao contiene anche la teobromina, un alcaloide che procura benessere psicologico perché rende più attiva la connessione tra le cellule nervose”, spiega la dottoressa Flachi. “La teobromina, inoltre, è un dilatatore dei vasi sanguigni del cervello, che viene perciò irrorato meglio. Nel cioccolato con oltre il 70% di cacao, poi, si trova una buona fonte di polifenoli: potenti antiossidanti che ci aiutano a combattere l’eccesso dei radicali liberi dannosi per le nostre cellule. Una direttiva dell’Unione Europea, in vigore dal 3 agosto 2003, obbliga i produttori di cioccolato a specificare sull’etichetta la composizione del cioccolato, in modo che si distinguano i tipi di cioccolato puro (prodotto con burro di cacao e senza grassi vegetali aggiunti) da quello non puro (con l’aggiunta di grassi vegetali non superiori al 5%) e dai surrogati (prodotti a base di cacao contenenti più del 5% di grassi vegetali)”.

Ne bastano 30 grammi al giorno

Una ricerca della Seoul National University, pubblicata sul Journal of Nutritional Biochemistry, ha stabilito che per garantirsi il buonumore è sufficiente consumare trenta grammi di cioccolata al giorno. Lo studio cha anche precisato che, per fare la differenza in termini di umore migliore, la cioccolata consumata deve essere extrafondente e contenere l’85% di cacao. Il merito sarebbe dell’effetto che la cioccolata extrafondente sortisce sull’intestino, arricchendo la flora batterica in esso presente e aumentando la quantità di un batterio che sembrerebbe favorire il buonumore. “Attenzione però”, conclude Flachi: “esiste una sensibilità individuale al cacao e, per questo motivo, non tutti possono mangiare cioccolato per problemi digestivi o, se si eccede, anche epatici. Vietato ai bambini sotto i 3 anni. Inoltre, può essere dannoso per chi soffre di mal di testa perché, pare, il suo contenuto di betafeniletilamina favorirebbe l’insorgenza di emicrania”.

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