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Hiv, 4 bambini liberi dall’infezione dopo un anno dallo stop alla terapia

Il trattamento entro poche ore dalla nascita limita la capacità del virus di creare serbatoi. Ma è ancora presto per parlare di guarigione

Non si può parlare ancora di guarigione. Ma i risultati di una sperimentazione su bambini affetti da Hiv fa ben sperare. Quattro piccoli  sieropositivi alla nascita sono rimasti senza tracce rilevabili del virus Hiv per più di un anno dopo la sospensione della terapia antiretrovirale nell’ambito di uno studio clinico finalizzato a verificare se l’inizio precoce della terapia – entro poche ore dalla nascita – sia in grado di portare alla remissione dall’Hiv. La notizia è stata data nel corso della Conference on Retroviruses and Opportunistic Infections (Croi) che ha avuto luogo fino nei giorni scorsi a Denver (Usa). 

«Questi risultati sono una chiara prova che un trattamento molto precoce consente alle caratteristiche uniche del sistema immunitario neonatale di limitare lo sviluppo del serbatoio dell’Hiv, il che aumenta la prospettiva di remissione”, ha affermato in una nota  Jeanne Marrazzo, direttrice del National Institute of Allergy and Infectious Diseases, che ha sostenuto lo studio. 

Le donne con Hiv che, attraverso la terapia, riescono ad avere una carica virale persistentemente non rilevabile hanno un rischio quasi nullo di trasmettere il virus al figlio. La trasmissione può però avvenire in caso di controllo insufficiente dell’infezione. In questo caso, se il bambino contrae il virus, dovrà assumere la terapia per tutta la vita. Nel 2013 è stato registrato il primo caso di una bambina nato con Hiv in cui, dopo l’inizio precoce del trattamento antiretrovirale, è stato possibile sospendere la terapia senza perdere il controllo dell’infezione. La bambina, ribattezzata ‘Mississippi baby’ , ha contratto l’infezione alla nascita dalla madre che ignorava di essere sieropositiva. I medici hanno iniziato il trattamento antiretrovirale entro 30 ore dalla nascita. All’età di circa 2 anni, nonostante la sospensione della terapia, i medici hanno riscontrato livelli non rilevabili di virus. Successivamente, la bambina è tornata positiva al virus, tuttavia, questo episodio ha aperto un nuovo filone di ricerca. 

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