È successo. Il desiderio di Fabio Pederiva, enologo torinese, si è avverato e, con il suo, quello di Nicoletta, Paolo e Michele, enologi non vedenti: è nato il primo corso di enologia gestito da docenti privi della vista, rivolto a tutti gli amanti del vino. Domani, 19 aprile, la presentazione del bellissimo progetto, a Torino.
Nicoletta Asquino, Paolo Garganese e Michele Rosso sono enologi non vedenti la cui tenacia e la passione per il mondo del vino, fatto di profumi e segreti, hanno portato a realizzare un bellissimo progetto, il primo corso di enologia gestito da docenti privi di vista.
A guidarli in questo meraviglioso viaggio nonché ideatore del progetto, è l’enologo Fabio Pederiva, titolare dell’Enoteca “La Maison du Vin” di Torino che da molti anni lavora a stretto contatto con i non vedenti, scoprendone la fine sensibilità gustativa ed olfattiva.
Secondo l’esperto i non vedenti “sono dotati della capacità di formulare giudizi equilibrati, senza gli inevitabili condizionamenti portati dagli occhi. Ciò li porta ad essere ottimi docenti per i vedenti e di portarli ad imparare a scoprire ciò che la vista nasconde”.
Il primo corso di enologia gestito da non vedenti è organizzato dall’ Associazione Pro Retinopatici e Ipovedenti (APRI-Odv), presieduta da Marco Bongi, è rivolto a tutti ed è gestito da docenti privi della vista.
La prima edizione di questo corso è stata affidata agli insegnanti ciechi Nicoletta Asquino, Paolo Garganese e Michele Rosso. Tutti e tre hanno maturato negli anni una notevole esperienza nella conoscenza del vino e delle sue caratteristiche organolettiche, anche grazie ai corsi frequentati per diventare fini conoscitori dei vini.
Fabio Pederiva ha l’ambizione di creare una vera guida enologica gestita dainon vedenti. “Tracceremo verbalmente le linee del nostro progetto durante l’incontro di mercoledì 19 aprile, alle ore 18,30, presso l’aula magna di APRI-odv, in via Nizza 151 a Torino – invita Fabio Pederiva -. Il mondo del vino è complesso, la nostra è una idea innovativa, ma soprattutto particolare e stupefacente nella sua semplicità: è sufficiente affidarsi ai sensi che normalmente sono usati di meno nella vita di tutti i giorni delle persone normodotate, per avere esperienze gustative inusuali e molto interessanti”.
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