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Immunoterapia negli stadi precoci del tumore del polmone, mortalità in meno del 30% dei casi, completa regressione della malattia nel 20%

Cresce la speranza per i pazienti affetti dalla seconda patologia più frequente in Italia grazie all’immunoterapia prima e dopo l’intervento chirurgico o abbinata alla chemioterapia. Le nuove sfide oggi nel Convegno organizzato al Pascale con il patrocinio dell’Aiom

Con 44 mila nuove diagnosi all’anno il tumore del polmone non a piccole cellule è la seconda neoplasia più frequente in Italia dopo il tumore al seno. Quando la malattia si trova in uno stadio avanzato e la chirurgia non è più un’opzione, l’obiettivo delle terapie diventa il controllo delle metastasi. Fino al 2010 nessun farmaco aveva dimostrato significativamente l’aspettativa di vita dei pazienti.

Nei casi di malattia avanzata solo il 5,5% dei malati trattati con chemioterapia era vivo a cinque anni dalla diagnosi. Una situazione cambiata radicalmente con l’introduzione dell’immunoterapia: gli ultimi dati di sopravvivenza globale a cinque anni per i pazienti trattati con immunoterapia in combinazione con la chemioterapia è più che raddoppiata, raggiungendo oltre il 20 per cento. Pazienti che di fatto hanno una malattia stabile e sotto controllo grazie all’utilizzo di anticorpi che sono in grado di aiutare il sistema immunitario a riconoscere ed e eliminare le cellule cancerose.

E mentre un inibitore di PDL-1, Atezolizumab è stato approvato dall’ente regolatorio italiano del farmaco Aifa per il trattamento adiuvante dei pazienti operati con elevata espressione di PDL-1, è partito in Italia da alcuni mesi un uso nominale dell’immunoterapia perioperatoria con Durvalumab, al quale ha aderito anche il Pascale, per ora con due pazienti.

Il tumore del polmone è la principale causa di morte a livello mondiale. Nel 2023, in Italia, sono state stimate circa 44mila nuove diagnosi di carcinoma polmonare. Il tumore del polmone non a piccole cellule è il tipo più comune e rappresenta circa l’80% di tutti i casi. Negli ultimi decenni, il tasso di sopravvivenza globale a 5 anni per i pazienti con tumore del polmone è aumentato in media dall’11% al 15% nei Paesi europei.

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