L’Intelligenza Artificiale (IA) può diagnosticare l’infarto in 37 secondi e ridurre del 31% la mortalità nei pazienti ad alto rischio. Le nuove linee guida italiane evidenziano il potenziale dell’IA per migliorare la gestione delle malattie cardiache.
L’Intelligenza Artificiale (IA) sta emergendo come una risorsa fondamentale nella diagnosi e gestione delle malattie cardiovascolari, con la possibilità di ridurre significativamente la mortalità e migliorare i tempi di intervento, soprattutto nei pazienti ad alto rischio. In occasione dell’85° Congresso Nazionale della Società Italiana di Cardiologia (SIC), che si tiene a Roma fino al 15 dicembre, è stato presentato il primo documento di consenso italiano sull’impiego dell’IA in cardiologia. Questo documento sottolinea l’importanza crescente dell’AI per il monitoraggio, la diagnosi e la gestione delle patologie cardiache.
Tempi ridotti e vite salvate
L’utilizzo dell’IA nella cardiologia ha il potenziale di diagnosticare patologie come l’infarto con un’accuratezza sorprendente. Uno studio recente su 362 pazienti ha evidenziato come l’IA sia in grado di valutare un elettrocardiogramma (ECG) con un’accuratezza del 99%, riducendo a soli 37 secondi i tempi di analisi. Questo è circa quattro volte più veloce rispetto alla valutazione tradizionale da parte di un medico. Grazie a questi tempi ridotti, l’intervallo tra l’arrivo in ospedale e il trattamento di rivascolarizzazione può essere accorciato drasticamente, potenzialmente salvando vite.
Potenziale della AI nel monitoraggio dei pazienti cardiovascolari
La Società Italiana di Cardiologia ha sottolineato come l’AI possa svolgere un ruolo cruciale nel monitoraggio dei pazienti ad alto rischio ricoverati per malattie cardiache. Uno studio condotto su circa 16.000 pazienti ha dimostrato che l’IA può ridurre la mortalità a tre mesi del 31%, identificando tempestivamente i pazienti a rischio di eventi fatali. L’IA si sta rivelando anche utile nella valutazione degli esami Holter, nel telemonitoraggio di pazienti con defibrillatori impiantabili e nell’analisi avanzata delle ecocardiografie, risonanze magnetiche e TAC. In particolare, l’IA ha mostrato un’accuratezza superiore al 98% nell’individuare trombi e calcificazioni, migliorando l’efficacia delle diagnosi e la gestione dei pazienti.
L’AI per la gestione dell’ipertensione e dello scompenso cardiaco
Il documento di consenso evidenzia anche il potenziale dell’IA nel miglioramento della diagnosi e della gestione di malattie comuni, come l’ipertensione e lo scompenso cardiaco. Grazie alla sua capacità di classificare il rischio e selezionare le terapie più adeguate, l’AI può migliorare il trattamento di queste patologie, ottimizzando la cura del paziente e prevenendo complicanze gravi. L’accuratezza nell’analisi dei parametri vitali raccolti da dispositivi indossabili potrebbe rivoluzionare il monitoraggio a distanza, permettendo diagnosi più rapide e precise.
Criticità e sfide etiche
Tuttavia, l’impiego dell’IA in medicina non è privo di sfide. Ciro Indolfi, past-president della Società Italiana di Cardiologia, sottolinea che, nonostante i vantaggi, l’uso dell’IA deve essere accompagnato da un’attenta riflessione sugli aspetti etici e normativi. Alcuni algoritmi, specialmente quelli basati sul deep learning, sono complessi da interpretare, operando come “black box” che possono nascondere errori o bias. La difficoltà nel comprendere come gli algoritmi prendano decisioni pone interrogativi sulle responsabilità in caso di errori, soprattutto quando si tratta di decisioni cliniche vitali.
Inoltre, il documento di consenso fa riferimento alla necessità di più ricerche per convalidare le applicazioni dell’IA nella pratica clinica quotidiana. Le regolamentazioni internazionali, come l’AI Act dell’Unione Europea, impongono requisiti stringenti sui prodotti di IA, soprattutto per quelli destinati ad applicazioni ad alto rischio. La FDA ha classificato i software di IA come dispositivi medici, imponendo precise normative per il loro sviluppo e utilizzo.
Risorsa imprescindibile
L’Intelligenza Artificiale ha il potenziale di rivoluzionare il trattamento delle malattie cardiovascolari, migliorando la diagnosi precoce, riducendo la mortalità e ottimizzando la gestione dei pazienti ad alto rischio. Tuttavia, è essenziale proseguire con un attento monitoraggio della sua applicazione pratica, tenendo conto delle implicazioni etiche e della necessità di validazioni scientifiche. Con il continuo progresso della tecnologia, l’IA diventerà una risorsa imprescindibile nel panorama della cardiologia, aiutando a salvare vite e a migliorare la qualità della cura per i pazienti con malattie cardiache.