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Influenza, che cosa sono i vaccini potenziati indicati negli anziani e nei soggetti fragili


Dal congresso SITI, Società Italiana di Igiene, nuove evidenze sull’efficacia del vaccino adiuvato per i senior, e del vaccino cell-based per bambini e adulti. Passi avanti nella profilassi per scongiurare ricoveri e complicanze



L’influenza stagionale continua a rappresentare una minaccia significativa per la salute pubblica, soprattutto per le fasce più vulnerabili della popolazione. Ogni anno, milioni di persone in tutto il mondo vengono colpite da forme più o meno gravi della malattia, con un impatto rilevante in termini di morbilità, mortalità e pressione sui sistemi sanitari. In questo scenario, l’innovazione vaccinale gioca un ruolo cruciale per rafforzare la prevenzione e migliorare gli esiti clinici.

Al congresso della Società Italiana di Igiene, Medicina Preventiva e Sanità Pubblica (SitI) sono stati presentati, per iniziativa di CSL Seqirus, due nuovi studi che confermano il valore dei vaccini antinfluenzali potenziati: il vaccino adiuvato con MF59 per gli over 65 e il vaccino prodotto su coltura cellulare per bambini e adulti fino a 64 anni. Due soluzioni diverse, ma complementari, che rispondono in modo mirato alle esigenze delle popolazioni a rischio.

“Questi studi rappresentano un contributo importante alla comprensione dell’efficacia relativa dei vaccini antinfluenzali nelle diverse fasce di popolazione,” ha dichiarato Marco Salvatore, Medical Head di CSL Seqirus in Italia. “I dati confermano il valore delle soluzioni vaccinali offerte da CSL Seqirus per tutti i segmenti a rischio: sia il vaccino potenziato adiuvato per tutti gli over 65 che la tecnologia cell-based a partire dai 6 mesi possono offrire una protezione superiore rispetto alla vaccinazione standard, rafforzando il nostro contributo alla tutela della salute pubblica.”

Vaccino adiuvato con MF59: protezione solida per gli over 65

Il primo studio, condotto su oltre 4,2 milioni di adulti over 65 negli Stati Uniti durante la stagione influenzale 2022-2023, ha confrontato direttamente l’efficacia del vaccino quadrivalente adiuvato (aQIV) con quella del vaccino quadrivalente ad alto dosaggio (HD-QIV). I risultati mostrano una performance comparabile tra i due vaccini nella prevenzione dell’influenza confermata tramite test: –2,5% (95% CI, –13,4% – 7,4%) in tutti i setting clinici e 0,0% (95% CI, –15,9% – 13,7%) nei contesti ambulatoriali e di pronto soccorso.

“Questi dati evidenziano una chiara opportunità per i decisori nazionali: adottare o ampliare i programmi di vaccinazione con vaccini potenziati per gli adulti non solo migliora gli esiti clinici, ma riduce anche la pressione sui sistemi sanitari,” ha commentato Lorna Meldrum, VP Commercial Operations, International & Pandemic Response.

Con una popolazione che invecchia e un rischio influenzale persistente, il vaccino adiuvato con MF59 si conferma una scelta clinicamente solida per la protezione degli anziani, già a partire dai 50 anni. Le raccomandazioni nazionali e le evidenze scientifiche suggeriscono di dare priorità a questi vaccini rispetto a quelli a dosaggio standard per gli over 65, in quanto offrono una protezione più efficace contro l’influenza e le sue complicanze.

Vaccino cell-based: maggiore efficacia nei bambini e negli adulti

Il secondo studio, condotto con disegno test-negativo (TND) su 106.779 pazienti vaccinati e testati per influenza nella stagione 2023/24, ha valutato l’efficacia relativa del vaccino cell-based (QIVc) rispetto a quello egg-based (QIVe) nei soggetti dai 6 mesi ai 64 anni. I risultati mostrano una protezione superiore del QIVc, con un’efficacia relativa stimata del 19,8% (CI 95%: 15,7–23,8%) nella riduzione dell’influenza confermata tramite test.

La tecnologia cell-based consente una corrispondenza antigenica più precisa con il ceppo selezionato dall’Organizzazione Mondiale della Sanità, riducendo il rischio di mismatch e migliorando l’efficacia del vaccino. La maggiore protezione è stata osservata in tutti i sottogruppi analizzati: bambini (6 mesi–17 anni), adulti (18–64 anni), soggetti ad alto rischio e pazienti ambulatoriali.

Secondo una stima modellistica, se tutti i vaccinati tra 6 mesi e 64 anni negli Stati Uniti avessero ricevuto vaccini cell-based, si sarebbero potuti evitare circa 14.930 ricoveri ospedalieri. Un dato che sottolinea il potenziale impatto di questa tecnologia sulla salute pubblica.

“Questi dati mostrano il beneficio clinico dei vaccini cell-based rispetto ai vaccini standard, soprattutto dopo una delle stagioni influenzali più gravi degli ultimi 15 anni,” ha dichiarato Gregg Sylvester, Chief Health Officer di CSL Seqirus. “Dietro ogni statistica c’è una persona, dobbiamo continuare ad utilizzare i dati del mondo reale come strumento strategico nelle politiche vaccinali.”

Verso una prevenzione mirata e sostenibile

I nuovi dati presentati al congresso SitI, Società Italiana di Igiene, rafforzano l’importanza di una strategia vaccinale differenziata, basata sull’appropriatezza e sull’efficacia delle soluzioni disponibili per ciascun segmento di popolazione. In un contesto di risorse limitate e crescente pressione sui sistemi sanitari, puntare su vaccini potenziati e tecnologie innovative significa investire in prevenzione, ridurre il carico di malattia e migliorare la sostenibilità complessiva dell’assistenza. La scommessa ora è tradurre queste evidenze in politiche concrete, capaci di garantire un accesso equo e tempestivo ai vaccini più efficaci. Perché proteggere i più fragili non è solo una scelta clinica, ma un imperativo di salute pubblica.

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