Istituti di Ricovero e cura a carattere scientifico: performance della ricerca, delle pubblicazioni e degli esiti clinici ai raggi X del dipartimento prevenzione e ricerca del Ministero della Salute con l’ obiettivo di individuare i punti di forza e di debolezza degli Irccs italiani e da qui stabilire le premialità nel riparto dei fondi per la ricerca corrente e finalizzata.
Sotto la lente d’ingrandimento i dati relativi ai finanziamenti europei (Eranet) alla luce del riparto dei fondi effettuato nel 2024 alla luce degli indirizzi ministeriali ma anche in riferimento alle esigenze, alle aspettative e alle potenzialità che gli Irccs possono esprimere nel Servizio sanitario nazionale.
Partiamo dai numeri: la ricerca corrente dei 54 Irccs italiani nel 2024 è stata finanziata con una disponibilità di 179 milioni di euro dal ministero della Salute con cui queste strutture, deputate alla ricerca di base, clinica, traslazionale e all’assistenza mono o polispecialistica, hanno effettuato 837.478 ricoveri ordinari portando avanti 4.976 progetti di ricerca, 7.421 trials clinici multicentrici, sia interventistici sia osservazionali con il coinvolgimento di 61.887 pazienti in trials clinici interventistici. La produzione scientifica presentata dagli Irccs nel corso del 2023 ha invece generato 19.251 pubblicazioni con un impact factor normalizzato complessivo di 101.677,1 che hanno ottenuto 348.642 citazioni grazie al lavoro di ben 11.829 ricercatori. Nel corso del 2023 i 54 Irccs hanno incassato 252,2 milioni di fondi da grant competitivi diversi da quelli del Ministero della Salute sia Europei che internazionali sia da istituzioni pubbliche e da fondazioni private.
Ma quali sono i criteri di valutazione della ricerca? Le attività degli Istituti, nella programmazione triennale, in coerenza con quanto previsto dal Programma nazionale della Ricerca sanitaria, saranno valutate e finanziate secondo i seguenti criteri: per il 50% in ragione della produzione scientifica, per il 15% per la capacità di attrarre risorse, per il 20% in riferimento alla attività assistenziale erogata e poi per il 10% per la capacità di operare in rete, e per il residuo 5% in base al trasferimento tecnologico. La disponibilità totale di fondi per la ricerca corrente è dunque stata nel 2024 di poco meno di 169 milioni di euro, di cui circa 120 per la quota attribuita ai 44 Istituti monotematici e per 48,7 milioni a quelli politematici. Si tratta della quota più bassa rispetto agli anni precedenti con 172 milioni stanziati nel 2023 e 214 nel 2022.
Nella classifica delle pubblicazioni del 2023, (di cui 271 validate dal ministero) la palma d’oro (con circa 950) va al Bambin Gesù di Roma che stacca di gran lunga l’Ieo, l’Istituto tumori di Milano attestati rispettivamente attorno a 650 e 550 rispetto a una media italiana di 245. Tra i primi dieci Idi, Iov, Regina Elena, abbiamo il Gaslini di Genova, Maugeri, Neuromed di Pozzilli, il Santa Lucia, il Carlo Besta, l’Iov e il Pascale di Napoli che scala una posizione rispetto al 2022. E’ in corso la valutazione dei lavori del 2024. Per quanto riguarda l’indice di citazione delle pubblicazioni scientifiche degli ultimi tre anni (2021-2023) sopra la media di 10,48 si collocano al 3 marzo 2025 nell’ordine il Fatebenefratelli, il San Raffele Pisana, Multimedica, Spallanzani, Ieo, Candiolo, Besta, Neuromed, Istituto tumori di Milano, Pascale, Santa Lucia, Don Gnocchi. A seguire a lambire la media l’Istituto tumori di Bari, il San Gallicano e il Bambin Gesù e via via gli altri sotto soglia.
Quanto ai fondi extra ministeriali, ricevuti da enti pubblici italiani ed esteri non Ue, a fronte di una media di 318 mila euro spiccano tra i primi cinque l’Istituto Neurolesi e Bambin Gesù con circa 3 milioni di euro, l’Istituto monzino (poco meno di 2 milioni), e poi il Pascale di Napoli e Burlo Garofalo. Riguardo poi ai finanziamenti competitivi da privati per progetti di ricerca nel 2023 spiccano il Candiolo con poco meno di 18 milioni di euro e il Pascale di Napoli collocato al secondo posto con 4 milioni di euro a fronte di zero euro incassati da questa preziosa fonte di finanziamento nel 2022. A seguire troviamo l’Idi, l’istituto tumori di Bari e il Bambin Gesù, collocati di poco sopra la media con l’asticella fissata a circa 874 mila euro. Riguardo ai Trial clinici con ruolo di coordinatore (interventistici multicentrici) nel quinquennio 2019-2023 troviamo al primo posto l’istituto tumori di Milano e al secondo ancora il Pascale di Napoli per il quale sono stati valutati e rendicontati 44 trials clinici con funzione di coordinatore di cui 34 profit e 10 non profit consolidando entrambi il buon risultato già raggiunto nel quinquennio precedente (2018-2022) con una sore leggermente peggiore per il Pascale nel Trials in cuoi è stato invece partner. Pascale che ha incrementato da 3 a 5 i centri assistenziali di riferimento come hub regionale che attraggono risorse del riparto dei fondi (Centro di riferimento regionale con attività specifica in campo oncologico, (corpus) e centro oncologico di riferimento polispecialistico (Corp) nella rete oncologica regionale (Roc). Cnetro di riferimento regionale per la terapia del dolore,, centro per le malattie rare, per il trapianto delle cellule staminali emopoietiche e per le nuove terapie Car-T.



