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Leucemia mieloide acuta refrattaria o con recidiva: terapia innovativa per una rara mutazione

Progressi nelle applicazioni di un inibitore della menina in oncoematologia

La leucemia mieloide acuta (LMA) rappresenta una delle forme più aggressive di tumore del sangue, caratterizzate dalla rapida proliferazione di cellule immature nel midollo osseo e nel circolo sanguigno. Queste neoplasie si sviluppano quando le cellule staminali mieloidi, normalmente responsabili della produzione di globuli rossi, globuli bianchi e piastrine, subiscono alterazioni genetiche che ne compromettono il funzionamento e la regolazione. La diagnosi di LMA avviene tipicamente attraverso esami ematologici e analisi molecolari, che identificano anomalie genetiche e mutazioni specifiche.

Il trattamento standard delle leucemie mieloidi acute prevede chemioterapia intensiva, trapianto di midollo osseo e terapie mirate, con l’obiettivo di indurre la remissione e, in alcuni casi, ottenere una cura definitiva. Tuttavia, una percentuale significativa di pazienti non risponde alle terapie iniziali, entrando in uno stato definito “refrattario”, oppure sperimentando una recidiva della malattia dopo un periodo di remissione. In questi casi, le prospettive sono spesso molto difficili, con una prognosi sfavorevole e poche opzioni terapeutiche efficaci.

Le leucemie refrattarie o recidivanti sono impegnative da affrontare in clinica, perché le cellule leucemiche sviluppano spesso resistenze ai trattamenti disponibili, rendendo così necessaria la ricerca di nuove strategie terapeutiche. L’approccio più promettente si sta orientando verso le terapie di precisione, ovvero farmaci che agiscono su alterazioni genetiche specifiche. Tra queste, le mutazioni del gene Kmt2a e Npm1 sono particolarmente rilevanti, in quanto rappresentano bersagli molecolari che, se correttamente individuati e trattati, potrebbero migliorare significativamente gli esiti.

Bersagli molecolari emergenti

In questo contesto si inserisce lo sviluppo di una nuova molecola, denominata Bn104, una terapia innovativa che si propone come trattamento per le leucemie mieloidi acute refrattarie o recidivanti. Bn104 è un inibitore della menina, una proteina coinvolta nella regolazione dell’espressione genica e che sembra avere un ruolo chiave nelle cellule leucemiche con determinate mutazioni molecolari.

Attualmente in fase di sperimentazione clinica, Bn104 è stato sviluppato dalla società biofarmaceutica BioNova Pharmaceuticals, e il suo potenziale terapeutico è stato al centro di recenti studi presentati all’American Society of Hematology. I primi risultati sono estremamente promettenti: nei soggetti affetti da leucemia mieloide acuta refrattaria o recidivante, si è registrato un tasso di risposta completa con recupero ematologico parziale del 60,9% nel sottogruppo di pazienti con mutazione Kmt2a, e del 40% tra quelli con mutazione Npm1. Questi dati indicano che Bn104 potrebbe rappresentare una svolta nel trattamento di una condizione spesso considerata incurabile con le terapie attuali.

Il profilo di sicurezza del farmaco si è rivelato tollerabile, un elemento cruciale per proseguire con ulteriori fasi di sperimentazione e, in futuro, con l’autorizzazione all’uso clinico su larga scala. La possibilità di intervenire su mutazioni rare ma trattabili come quella della menina apre nuove prospettive per i pazienti più vulnerabili, offrendo loro una speranza concreta di miglioramento e di vita più lunga.

L’impegno di Servier e l’asset di BioNova

Per valorizzare al massimo il potenziale di Bn104, il gruppo farmaceutico Servier ha recentemente annunciato di aver acquisito i diritti sulla molecola. Si tratta di un passo importante, che si inserisce nella scelta di cavalcare trattamenti innovativi in ambito onco-ematologico. Claude Bertrand, Executive Vice President R&D di Servier, ha dichiarato in proposito: “Siamo, come si vede, impegnati a sviluppare trattamenti innovativi per i pazienti con tumori rari e con bisogni clinici ancora insoddisfatti. L’asset di BioNova nelle leucemie acute si inserisce nella nostra strategia in oncologia, finalizzata a sviluppare terapie target per tumori con alterazioni molecolari specifiche”.

L’esperienza consolidata di Servier nel campo dell’onco-ematologia, unita alla presenza globale e all’impegno nell’oncologia di precisione, fanno di questa azienda il partner ideale per portare avanti lo sviluppo di Bn104. “Crediamo che questa molecola possa rappresentare una svolta nel trattamento delle leucemie mieloidi acute, offrendo una possibilità concreta di risposta anche ai pazienti più difficili da trattare,” ha aggiunto Ye HUA, MD, Ceo e fondatore di BioNova Pharmaceuticals.

Un farmaco orfano sotto i riflettori

Il farmaco Bn104 ha ricevuto dalla Food and Drug Administration (FDA) statunitense la designazione di “farmaco orfano”, riconoscendo la sua potenzialità nel trattamento di una malattia rara. Inoltre, nel 2023, è stato concesso l’accesso al percorso di approvazione accelerata (Fast Track), che permette di abbreviare i tempi di valutazione e portare più rapidamente sul mercato una terapia che potrebbe fare la differenza per molti pazienti.

L’impegno di portare avanti le ricerche nel campo delle leucemie mieloidi acute, e in particolare la possibilità di intervenire su mutazioni specifiche come quelle della menina, rappresenta una scommessa fondamentale per debellare patologie chiaramente aggressive. La collaborazione tra aziende biofarmaceutiche innovative, enti regolatori e comunità scientifica apre nuove speranze, dimostrando che la medicina personalizzata può diventare una concreta realtà anche nelle malattie più complesse e rare.

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