Se fino a qualche decennio fa le possibilità terapeutiche per moltissimi tipi di tumore erano praticamente nulle grazie al lavoro dei ricercatori sono disponibili sempre più terapie e sempre più efficaci. In questo contesto di innovazione e ricerca si inserisce l’immunoterapia che in pochi anni hanno offerto possibilità di cura per diagnosi altrimenti senza speranza.
Il Cancro può colpire in moltissime forme, con tipologie in grado di coinvolgere pressoché tutti gli organi del corpo umano. Se fino a qualche decennio fa le possibilità terapeutiche per moltissimi tipi di tumore erano praticamente nulle grazie al lavoro dei ricercatori sono disponibili sempre più terapie e sempre più efficaci. In questo contesto di innovazione e ricerca si inserisce l’immunoterapia che in pochi anni ha offerto la possibilità di cura per diagnosi altrimenti nefaste.
Il funzionamento del sistema immunitario nel paziente oncologico è da tempo al centro dell’attenzione dei ricercatori. Gli studi in questo campo hanno portato ad evidenziare alcune cause alla base del mancato funzionamento di un sistema immunitario non più in grado di riconoscere e contrastare le cellule neoplastiche da quelle sane. Concentrandosi su queste cause la ricerca ha prodotto negli ultimi 5-6 anni una rapida e dirompente innovazione. Lo studio dell’immunoterapia non si è fermato, l’impegno dei ricercatori adesso è concentrato nel continuare a far progredire la ricerca verso nuove indicazioni, è oramai uno degli obiettivi comuni per tutti i ricercatori al mondo.
Di immunoterapia e del suo impatto attuale e futuro ne ha parlato Michele Maio, Direttore Centro di Immuno-Oncologia – AOU Senese e direttore della cattedra di immuno-oncologia dell’Università di Siena: «Dall’immuno-oncologia dobbiamo aspettarci moltissimo nel prossimo futuro, durante gli ultimi anni abbiamo rivoluzionato il trattamento di molti tipi di tumore. Sulla base di quanto abbiamo ottenuto, principalmente dall’utilizzo dei farmaci immunoterapici cioè che sfruttano il sistema immunitario dei pazienti, possiamo aspettarci di ottenere ottimi risultati anche per quanto riguarda tumori che in questo momento non sono suscettibili all’immunoterapia. Il mondo scientifico – prosegue l’esperto – e della ricerca sta andando avanti in questa direzione ed i risultati sono eclatanti come nel caso del melanoma metastatico dove il tasso di sopravvivenza a sette anni era del 5% fino a pochi anni fa ed oggi supera invece il 50%, grazie alla ricerca alla abbiamo decuplicato la sopravvivenza del paziente. Il melanoma è stato il “prototipo” di tumore in cui l’immunoterapia ha dato risultati importanti, poi è stato il momento del tumore del polmone, del rene, del colon della vescica, è quindi un continuo di nuove applicazioni per l’immunoterapia – conclude Maio – nella pratica clinica di terapie molto importanti ed efficaci».
MAGGIORI INFORMAZIONI SULL’IMMUNOTERAPIA
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