Riflettori puntati sul fegato, uno degli organi più importanti del corpo umano. In Italia, le malattie epatiche hanno raggiunto, si potrebbe dire, il livello di guardia, con un impatto economico significativo sul Servizio Sanitario Nazionale (SSN). Per affrontare questa emergenza, l’Associazione Italiana per lo Studio del Fegato (AISF) ha presentato al Ministero della Salute il Libro Bianco “Le malattie epatiche: definizione di ambiti e interventi per un approccio integrato”. Questo documento rappresenta un importante passo verso la promozione di politiche sanitarie adeguate e di interventi concreti per migliorare la salute dei pazienti affetti da patologie epatiche.
Il Libro Bianco è frutto di un lavoro sinergico tra epatologi, enti istituzionali, associazioni di pazienti come EpaC ETS, giuristi ed economisti. Questa collaborazione multidisciplinare ha permesso di affrontare le patologie epatiche in modo completo, passando in rassegna una vasta gamma di condizioni che vanno dalle epatiti virali alla steatosi epatica, dall’epatite alcolica alle malattie genetiche e rare, fino alle malattie autoimmuni e colestatiche. Ogni patologia è analizzata in termini di epidemiologia, clinica e scienza, con un focus sulle necessità dei pazienti e un’analisi approfondita del contesto normativo e organizzativo.
La professoressa Vincenza Calvaruso, Segretario generale AISF, ha sottolineato l’importanza di un approccio integrato: “Occorrono prevenzione della steatosi metabolica, politiche contro il consumo di alcol, screening per le epatiti, ricerca farmacologica, diagnosi precoce delle malattie rare, presa in carico dei pazienti sul territorio, accesso alle terapie innovative, omogeneità tra le regioni”. Questi obiettivi non sono solo desiderabili, ma necessari per affrontare un problema che sta crescendo in modo esponenziale.
Secondo l’Organizzazione Mondiale della Sanità, le malattie del fegato sono responsabili di oltre due milioni di esiti infausti ogni anno nel mondo. In Italia, l’incidenza delle patologie epatiche è in aumento, con un forte legame con l’evoluzione degli stili di vita e dell’alimentazione. La steatosi epatica, ad esempio, è diventata una delle più comuni patologie epatiche, legata all’aumento dell’obesità e alla sedentarietà.
Inoltre, le epatiti virali, in particolare l’epatite C, continuano a rappresentare una sfida importante. Sebbene siano stati compiuti progressi significativi nella terapia, l’accesso alle cure rimane disomogeneo tra le diverse regioni italiane. La cirrosi epatica e le neoplasie primitive del fegato, come il carcinoma epatocellulare, sono altre conseguenze devastanti delle malattie epatiche, spesso diagnosticate in stadi avanzati a causa della mancanza di screening e di una diagnosi precoce.
Secondo gli esperti, occorre un deciso cambio di passo nelle politiche sanitarie in questo ambito, è auspicabile promuovere campagne di sensibilizzazione e prevenzione. La comunità scientifica e i politici dovrebbero lavorare insieme per implementare programmi di screening regolari per le epatiti, fornire accesso a trattamenti innovativi e cure tempestive.
Inoltre, è cruciale investire nella formazione degli operatori e nel potenziamento delle strutture sanitarie per garantire una presa in carico adeguata e tempestiva dei pazienti. La creazione di reti di supporto tra professionisti, pazienti e associazioni può favorire una maggiore consapevolezza e attenzione verso le patologie epatiche.
Il Libro Bianco presentato dall’AISF rappresenta, in altri termini, un’importante risorsa per guidare le politiche sanitarie in Italia e migliorare la salute pubblica. La lotta contro le malattie del fegato non è solo una questione di salute individuale, ma una sfida collettiva che coinvolge l’intera società. È essenziale che i decisori ascoltino le raccomandazioni degli esperti e adottino misure concrete per affrontare questa emergenza.
“Lo stimolo alla realizzazione del Libro Bianco – ha spiegato la professoressa Calvaruso – è scaturito dagli studi epidemiologici. In passato le epatiti virali rappresentavano la principale preoccupazione: oggi abbiamo strumenti straordinari a livello preventivo e terapeutico, come i vaccini per l’Epatite B e i farmaci DAA (antivirali ad azione diretta, NdR) che permettono di eradicare l’Epatite C definitivamente, in poche settimane e senza effetti collaterali. Negli ultimi anni, invece, è cresciuto l’allarme sulla malattia metabolica del fegato e sul consumo alcolico, prima meno diffuse. La prevalenza della steatosi epatica associata a disfunzione metabolica (MASLD), ad esempio, è aumentata dal 25.3% (1990-2006) al 38.2% (2016-2019). L’epatopatia alcol-correlata in Italia presenta la prevalenza più alta in Europa, pari al 16.1%”.
I dati sulla prevalenza e sull’incidenza delle malattie epatiche hanno consentito di mettere a fuoco le criticità esistenti e di prospettare anche qualche soluzione. Alla luce dei dati emersi, AISF propone alle istituzioni di collaborare per creare percorsi diagnostico terapeutici (PDTA) per le malattie epatiche, riconoscendo la specificità che contraddistingue le malattie del fegato. Possiamo impegnarci, tra l’altro, su screening e trattamenti per le epatiti, prevenzione della steatosi metabolica, politiche per ridurre il consumo di alcol, ricerca farmacologica, diagnosi precoce delle malattie rare, presa in carico dei pazienti sul territorio, favorire l’accesso alle terapie innovative, conseguire una maggiore omogeneità nei trattamenti tra le varie regioni.
Gianni Berrino, Presidente dell’Intergruppo parlamentare “Epatiti virali e malattie del fegato”, conferma che spesso questa tematica viene trascurata nelle politiche sanitarie. Il libro bianco presentato mira a sensibilizzare sull’urgenza di affrontare il problema delle malattie epatiche attraverso politiche sanitarie integrate. Secondo il senatore Berrino è necessario coinvolgere tutti gli attori del sistema per migliorare la diagnosi precoce e la gestione delle patologie epatiche.
Ilenia Malavasi, componente della XII Commissione della Camera dei Deputati, evidenzia da parte sua la necessità di incrementare gli screening, promuovere stili di vita sani e garantire una presa in carico uniforme dei pazienti a livello nazionale. Sottolinea l’importanza degli strumenti di prevenzione primaria, notando che l’adesione varia significativamente sul territorio. L’onorevole Malavasi ha ricordato l’emergenza dovuta al consumo smodato di alcol tra i giovani, che influisce sulle patologie epatiche. Inoltre, insiste sulla necessità di una maggiore uniformità nell’assistenza per contrastare fenomeni di migrazione sanitaria e garantire equità nei rapporti. Infine, afferma che investire nella salute è fondamentale e rappresenta una responsabilità della politica.
Il Libro Bianco AISF è stato presentato al Ministero della Salute, in un appuntamento che nel calendario della società scientifica precede il 57° meeting annuale di Roma, in programma il 27-28 marzo presso l’Auditorium della Tecnica. Nell’incontro scientifico-istituzionale organizzato in partnership con Aristea International grazie anche al contributo non condizionante di Astrazeneca, Gilead Sciences, Ipsen sono stati tre i momenti chiave della giornata nel confronto costruttivo tra istituzioni e clinici. Presenti i componenti del Comitato Coordinatore AISF: la Prof.ssa Vincenza Calvaruso, Roberta D’ambrosio, il Prof. Giacomo Germani, Stefano Gitto, il Prof. Vincenzo La Mura, Giuseppe Marrone.
Ai contributi del Prof. Francesco Saverio Mennini, Capo del Dipartimento della Programmazione, dei dispositivi medici, del farmaco e delle politiche in favore del Servizio Sanitario Nazionale, Ministero della Salute; di Enrico Costa, International Affairs Department AIFA; della Prof.ssa Loreta Kondili, Centro Nazionale per la Salute Globale, Istituto Superiore di Sanità, è seguito un esame degli aspetti prettamente scientifici con la riflessione di clinici nazionali come il Prof. Alessio Aghemo, il Prof. Salvatore Petta, il Prof. Luca Valenti, il Prof. Marco Carbone, il Prof. Giuseppe Cabibbo, il Prof. Quirino Lai. Sono stati affrontati gli aspetti di farmaco-economia con il Prof. Eugenio Di Brino; l’impatto sulla previdenza sociale con Fabrizia Favalli (INPS) e Francesco Grippo (ISTAT); la cornice normativa con Rosanna Sovani dello studio legale LS Cube. Nella tavola rotonda istituzionale sul futuro delle epatopatie in Italia, insieme al Comitato Coordinatore AISF e al Presidente di EpaC ETS Ivan Gardini sono intervenuti il Sen. Gianni Berrino, il Sen. Raoul Russo, l’On. Luciano Ciocchetti, l’On. Francesco Ciancitto, l’On. Ilenia Malavasi, l’On. Andrea Quartini. Moderatore: Daniel Della Seta, giornalista scientifico.