Intervista a Rosario Mete, Presidente CARD, Regione Lazio
La gestione del dolore cronico nella regione Lazio necessita di un intervento urgente e mirato. Con circa 1,5 milioni di cittadini affetti da dolore cronico lieve e moderato, secondo i dati nazionali, la situazione richiede una risposta efficace. Recenti analisi hanno evidenziato gravi problematiche nella cura farmacologica e incertezze nei percorsi terapeutici, aspetti emersi in modo evidente durante l’evento “Appropriatezza prescrittiva e corretta informazione: fattori chiave nella gestione del dolore cronico – Regione Lazio”, organizzato da Motore Sanità con il contributo incondizionato di Angelini Pharma.Rosario Mete, Presidente di CARD Regione Lazio, ha dichiarato: “Le evidenze dimostrano che un approccio coordinato e integrato tra professionisti sanitari produce i migliori risultati assistenziali, riduce la spesa farmaceutica e migliora le condizioni di salute. Questo è stato dimostrato più volte. È chiaro che le attività svolte dai singoli professionisti, sebbene importanti, non sono sufficienti per gestire efficacemente il percorso assistenziale, soprattutto nel caso del dolore cronico. È fondamentale coinvolgere attivamente il paziente e la famiglia nel processo di cura. Oltre ai farmaci, le soluzioni devono includere miglioramenti degli stili di vita, attività fisica e una partecipazione attiva nelle decisioni assistenziali. La gestione del dolore cronico deve essere un’attività collettiva e integrata, dove i professionisti lavorano insieme e coinvolgono il paziente, che è cruciale per il proprio benessere. È essenziale adottare un approccio basato su team multiprofessionali e garantire che le persone siano coinvolte e informate, piuttosto che fare affidamento su fonti di auto-cura non verificate. Solo attraverso un impegno condiviso e una gestione integrata possiamo sperare di superare le sfide attuali”.
POTREBBE INTERESSARTI ANCHE: Oculistica, Vincenzo Orfeo con Airo dall’Africa a Scampia, Nutrizione artificiale: in Italia sono 94 i centri, mediamente uno ogni 625mila abitanti, “Progetto di vita: una svolta per l’invalidità civile e i diritti delle persone disabili”