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Allerta enterovirus in Europa: OMS segnala aumento dei casi sepsi grave tra i neonati

Un’allerta sanitaria è stata emessa dall’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) a seguito dell’aumento dei casi di sepsi grave tra i neonati in Europa, associata all’enterovirus E-11.

Un’allerta sanitaria è stata emessa dall’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) a seguito dell’aumento dei casi di sepsi grave tra i neonati in Europa, associata all’enterovirus E-11. Tutto è iniziato con la segnalazione della Francia, dove i medici hanno rilevato un numero crescente di casi di sepsi neonatale con compromissione epatica e insufficienza multiorgano, che hanno portato a sette morti su nove casi registrati tra luglio 2022 e aprile 2023, provenienti da quattro ospedali situati in tre regioni diverse.

Da quel momento, altri paesi europei hanno condotto verifiche e segnalato casi di infezione da E-11, tra cui l’Italia. Secondo l’ultimo rapporto dell’OMS, fino al 26 giugno, sono stati confermati sette casi di infezione neonatale da E-11 in Italia tra aprile e giugno 2023. Tre di questi casi sono stati ricoverati in terapia intensiva neonatale.

Al momento della segnalazione, uno dei casi italiani rimaneva in terapia intensiva, mentre un altro stava mostrando miglioramenti clinici ed era già stato dimesso. Gli altri due casi, risultati positivi allo screening, non presentavano sintomi significativi. Ulteriori indagini sono in corso e si attendono ulteriori dati clinici ed epidemiologici.

Altri paesi europei che hanno segnalato casi di E-11 tra neonati includono la Croazia, la Spagna, la Svezia e il Regno Unito. L’OMS, sulla base delle informazioni limitate disponibili, valuta il rischio di salute pubblica per la popolazione generale come basso. Tuttavia, incoraggia i paesi a monitorare e segnalare i casi. Inoltre, le strutture sanitarie che si prendono cura dei neonati sono invitate a familiarizzare con i segni e i sintomi dell’echovirus e a mantenere la vigilanza per potenziali infezioni ed epidemie correlate all’assistenza sanitaria.

L’OMS fa anche il punto sulle risposte di sanità pubblica messe in campo. La Francia è stata il primo paese a segnalare il problema lo scorso 5 maggio. Dei nove casi documentati, sei sono avvenuti nel 2022 (due a luglio, ottobre e dicembre) e tre nel 2023 (uno a gennaio e due ad aprile). Otto casi riguardavano neonati prematuri, nati prima della 37ª settimana di gestazione, appartenenti a quattro coppie di gemelli.

Nel report dell’OMS emergono anche i dettagli delle infezioni segnalate da altri paesi europei. Oltre ai sette casi italiani, la Croazia ha segnalato un caso confermato di infezione da E-11 all’interno di un cluster di malattie enterovirali nei neonati nel giugno 2023. La Spagna ha comunicato due casi intercettati nel 2023, la Svezia ne ha segnalati cinque, di cui quattro neonati colpiti da meningoencefaliti da E-11 tra il 2022 e il 15 giugno 2023, mentre il Regno Unito ha segnalato due casi nel marzo 2023.

Non sono stati segnalati aumenti di sepsi neonatali da E-11 in Austria, Belgio, Danimarca, Paesi Bassi e Norvegia nel 2022 e 2023.

Gli enterovirus sono un gruppo di virus che possono causare diverse malattie infettive e sono responsabili di epidemie annuali. Sebbene la malattia sia generalmente lieve, si è riscontrato che può colpire i neonati in modo diverso e talvolta più grave rispetto ai bambini più grandi e agli adulti. Le infezioni da E-11, come altri enterovirus, sono associate a un’ampia gamma di malattie, che vanno da sintomi lievi e aspecifici a disturbi sistemici come eruzioni cutanee e malattie febbrili, fino a gravi disturbi neurologici come meningite, encefalite e paralisi flaccida acuta. Si è osservato che questo virus può causare gravi malattie, incluse gravi epatiti acute con coagulopatie, nei neonati e nei lattanti, con un alto tasso di morbilità e mortalità. Inoltre, il virus può essere trasmesso verticalmente dalla madre al bambino, rendendo più difficile il controllo delle infezioni.

L’OMS sottolinea l’importanza di un monitoraggio attento e di un’adeguata vigilanza per prevenire la diffusione dell’enterovirus E-11 e proteggere la salute dei neonati. Gli sforzi di controllo e prevenzione dovrebbero essere intensificati nelle strutture sanitarie che si prendono cura dei neonati, al fine di identificare precocemente i casi e implementare misure adeguate per mitigare il rischio di infezioni ed epidemie.

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