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Payback dispositivi medici. Conflavoro PMI Sanità: “Inserire franchigia in Manovra per tutelare PMI e garantire sanità sostenibile”

È urgente rivedere il meccanismo del payback sui dispositivi medici, oggi considerato retroattivo e sproporzionato, introducendo già nella legge di Bilancio 2026 una franchigia per le piccole e medie imprese.

Se ne è parlato giovedì 23 ottobre a Torino, all’incontro “Insieme per una sanità sostenibile senza payback”, promosso da Conflavoro PMI Sanità con il patrocinio delle istituzioni locali e la partecipazione di rappresentanti del mondo politico, sanitario e imprenditoriale, associativo, società medico scientifiche. Presenti anche oltre 100 imprese piemontesi del biomedicale.

Durante gli interventi è emersa una posizione unanime: non può esistere sanità sostenibile senza il contributo delle imprese che ogni giorno rendono possibile l’erogazione dei servizi sanitari. Le PMI del comparto dei dispositivi medici, in larga parte italiane e radicate sul territorio, assicurano continuità, innovazione e assistenza tecnica negli ospedali e nelle strutture sanitarie di tutto il Paese.

L’iniziativa ha riunito, in un confronto costruttivo, le principali voci del comparto per discutere delle criticità generate dal payback sui dispositivi medici e della necessità di introdurre dei correttivi nella prossima Manovra economica, a tutela delle PMI italiane che rappresentano la spina dorsale del sistema sanitario.

Il sistema del payback sui dispositivi medici – ha affermato il senatore Roberto Rosso ha avuto un impatto rilevante su un comparto strategico per il Paese: 4.400 imprese, 190.000 addetti, un’eccellenza del nostro terziario che contribuisce ogni giorno alla tenuta del Servizio sanitario nazionale. Il Governo è già intervenuto con importanti stanziamenti per attenuarne gli effetti, riconoscendo il valore di questo settore e la necessità di salvaguardarne la competitività. Ritengo fondamentale proseguire il confronto con le imprese e con gli operatori, per costruire insieme soluzioni equilibrate che concilino sostenibilità e sviluppo, tutelando chi produce, innova e dà lavoro in Italia”.

Dal momento dell’accettazione in Pronto soccorso ai grandi interventi chirurgici, la salute del cittadino passa sempre attraverso un dispositivo medico e, nel 95% dei casi, quel dispositivo passa per una PMI” ha ricordato Gennaro Broya de Lucia, Presidente di Conflavoro PMI Sanità. “Difendere queste imprese significa difendere la capacità stessa dell’Italia di erogare salute, continuità e sicurezza ai cittadini”.

L’incontro ha confermato la centralità di un nuovo dialogo permanente tra politica, sanità e imprese. La sostenibilità non è solo una questione di bilanci: è un equilibrio di responsabilità tra chi governa, chi cura e chi produce. “Se il settore farmaceutico è importante, quello dei dispositivi medici, e in particolare le PMI del territorio, lo è ancora di più” ha aggiunto Broya de Lucia, “perché senza dispositivi, senza imprese e senza la rete di competenze che esse rappresentano, la sanità semplicemente non esiste”.

Marco Porcedda, Assessore alla Legalità e Sicurezza Comune di Torino, ha affermato: “Anche la nostra Amministrazione è attenta al tema delle PMI del settore sanitario. Le aziende del medtech sono fondamentali per l’intero sistema sanitario, per l’occupazione e lo sviluppo locale visto che, solo a Torino, se ne contano più di 160. Le nostre politiche sono sempre più incentrate allo sviluppo e al sostegno del tessuto produttivo, con logiche di attrazione e supporto alle PMI e creazione di reti territoriali tra imprese e università”.

Federico Riboldi, Assessore alla Sanità della Regione Piemonte e Federico Nardi, Advisor dell’Assessorato alla Sanità, Coordinatore della Rete Cardiovascolare Regionale e Incoming President ANMCO, hanno ribadito l’impegno a mantenere un dialogo costante tra assessorato, medici e imprese locali per garantire continuità di forniture, innovazione sostenibile e tutela della rete sanitaria.

Per Roberto Capobianco, Presidente di Conflavoro, “le PMI rappresentano non solo un presidio economico, ma un elemento strategico di equilibrio tra amministrazioni e operatori, senza il quale il Sistema Sanitario Nazionale perderebbe autonomia e capacità di risposta”.

Sono intervenuti, inoltre: Michele Colaci, Presidente Confapi Sanità; Anna Maria D’Aguì, Presidente Onorario Conflavoro PMI Sanità; Andrea Tronzano, Assessore al Bilancio Regione Piemonte; Andrea Barocco, Delegato Piemonte, Vice Presidente Conflavoro PMI Sanità; Giampaolo Austa, docente di diritto amministrativo e componente del Legal Team Conflavoro PMI Sanità; Carlo Bagnasco, Consigliere Regione Liguria; Felice Borghi, Direttivo Nazionale ACOI; Paolo Ruzzola, Consigliere Regione Piemonte; Cesare Mangone, Presidente Progetti srl (Azienda storica Piemontese); Giulia Gioda, Motore Sanità.

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