Basato sulle più recenti evidenze scientifiche, il documento affronta tutti gli strumenti per la prevenzione, dai vaccini contro il Covid-19 agli strumenti per combattere il virus respiratorio sinciziale, ai vaccini coniugati contro lo Pneumococco e quello ricombinante per l’Herpes zoster. Sono presenti anche le nuove evidenze di efficacia dei vaccini contro il Papilloma virus e il richiamo all’offerta gratuita del vaccino meningococco B in età adolescenziale. La nuova edizione del calendario vaccinale per la vita 2025 è stata presentata a Roma e porta il contributo scientifico di cinque Società scientifiche con più di 50mila medici e professionisti sanitari iscritti.
Prevenzione! Prevenzione! Prevenzione! E’ questo il messaggio della nuova edizione del calendario vaccinale per la Vita 2025, il documento che raccoglie tutte le evidenze scientifiche sulle vaccinazioni in grado di garantire per ogni fascia di età, dalla nascita alla vecchiaia la promozione di un ottimale stato di salute.
Nel documento viene sottolineata non solo l’importanza del coinvolgimento degli specialisti nell’offerta vaccinale ai pazienti con malattie croniche e del territorio quale luogo di cura della cronicità, ma sottolinea quanto sia cruciale che le vaccinazioni entrino a pieno titolo nei Percorsi diagnostico-terapeutici-assistenziali (PDTA) affinché la vaccinazione sia responsabilità del terapeuta. Ed è fondamentale che anche gli ospedali si dotino di centri vaccinali per intercettare i malati cronici prima delle dimissioni.
Coordinato dal professore Paolo Bonanni, docente di Igiene presso il Dipartimento di Scienze della salute dell’Università di Firenze, il Board del Calendario per la vita comprende la Società Italiana d’Igiene, Medicina Preventiva e Sanità Pubblica (SItI), la Società Italiana di Pediatria (Sip), la Federazione Italiana Medici Pediatri (Fimp), la Federazione Italiana dei Medici di Medicina Generale (Fimmg) e la Società Italiana di Medicina Generale e delle Cure Primarie (Simg).
Nella nuova edizione del calendario, un capitolo è dedicato al successo epocale dei vaccini contro il Covid-19 e alle caratteristiche e raccomandazioni di utilizzo per i più fragili. “Ampio spazio è stato dato anche a tutti i nuovi strumenti per la prevenzione delle malattie da virus respiratorio sinciziale, a partire dagli anticorpi monoclonali da somministrare ai neonati, e i tre vaccini per la popolazione adulta e le donne in gravidanza – ha introdotto il professore Paolo Bonanni -. Un altro capitolo è dedicato ai vaccini coniugati contro lo Pneumococco ad incrementato numero di valenze (15 e 20) e un ulteriore capitolo sottolinea le caratteristiche del vaccino ricombinante per Herpes Zoster, supportato da nuovi dati sulla durata della protezione. Nel Calendario vengono fornite le nuove evidenze di efficacia dei vaccini contro il Papillomavirus Umano HPV, le cui coperture restano colpevolmente e inspiegabilmente basse. Abbiamo ritenuto, infine, di richiamare l’attenzione, ancora una volta, all’offerta gratuita del vaccino contro il Meningococco B in età adolescenziale”.
“Il nuovo Calendario vaccinale per la Vita” come spiega la professoressa Roberta Siliquini, Presidente della Società Italiana d’Igiene (SItI) “rappresenta la base per l’aggiornamento del calendario vaccinale del Piano nazionale della prevenzione riportando importanti novità sia sul fronte delle tecnologie disponibili ed efficaci che sul fronte delle schedule vaccinali. Ci auguriamo che venga al più presto recepito dalle Istituzioni affinché il diritto alla miglior prevenzione possibile sia consolidato su tutto il territorio nazionale”.
“Come avamposti del servizio sanitario nazionale sul territorio, gli studi dei medici di medicina generale rappresentano il canale più immediato ed efficace per promuovere ogni forma di prevenzione” come spiega Alessandro Rossi, Presidente della Società Italiana di Medicina Generale e delle Cure Primarie (SIMG) –. La sfida attuale è incrementare i tassi di copertura vaccinale nell’adulto, che, a differenza delle vaccinazioni pediatriche, richiedono un’attenta selezione e una chiamata attiva, un intervento mirato in cui il medico di medicina generale è la figura di riferimento. La medicina generale e le cure primarie confermano il proprio ruolo centrale nella presa in carico vaccinale del paziente adulto, con particolare attenzione agli anziani e ai soggetti fragili”.
In ambito pediatrico il calendario punta a proteggere tutti i nuovi nati, con o senza fattori di rischio, dal Virus respiratorio sinciziale, responsabile della bronchiolite, che rappresenta la principale causa di ricovero nel primo anno di vita. Come dichiara la professoressa Annamaria Staiano, Presidente della Società Italiana di Pediatria (Sip), “la campagna di immunizzazione è partita nelle diverse Regioni, sebbene con modalità e tempi differenti. L’auspicio per il prossimo anno è quello di poter contare su una distribuzione più efficace ed omogenea, per garantire a tutti i bambini pari possibilità di accesso. Tra le altre innovazioni più rilevanti del nuovo Calendario Vaccinale per la Vita vi sono i vaccini pneumococcici a maggiore valenza sierotipica, capaci di ampliare la protezione contro lo pneumococco, con un impatto particolarmente significativo nella fascia pediatrica”.
“Il pediatra di famiglia riveste un ruolo centrale nella prevenzione, e la vaccinazione ne rappresenta un pilastro fondamentale, soprattutto per le fasce di popolazione più fragili, come i bambini – aggiunge Antonio D’Avino, Presidente Nazionale della Federazione Italiana Medici Pediatri (Fimp) -. Ad oggi, uno degli obiettivi più importanti è aumentare le coperture vaccinali, per proteggere sé stessi e gli altri. Per raggiungere questo scopo, è fondamentale che tutti gli stakeholder lavorino nella stessa direzione, informando e sensibilizzando famiglie e genitori sull’importanza, la sicurezza e l’efficacia dei vaccini”.
Secondo Silvestro Scotti, Segretario Generale Nazionale della Federazione italiana dei medici di medicina generale (Fimmg), “la prevenzione, alla luce degli scenari assistenziali emergenti, non può che essere una responsabilità condivisa, che partendo dalla programmazione arrivi alla pratica vaccinale attraverso modelli organizzativi innovativi e percorsi comuni capaci di rafforzare la rete e le sinergie tra tutti gli attori coinvolti. La nostra Federazione rafforzerà il proprio impegno a sostegno e tutela del valore etico delle vaccinazioni e della necessaria innovazione organizzativa grazie alla quale i medici di famiglia continueranno a ricoprire un ruolo cruciale nella diffusione della cultura e della pratica vaccinale nelle famiglie italiane”.