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Rendere la sanità equa: affrontare il gender gap con nuove soluzioni


Il ruolo della tecnologia e dell’intelligenza artificiale nel ridurre il gender gap in sanità.

Il gender gap in sanità è una questione che coinvolge profondamente diversi ambiti, dalla qualità delle cure alla rappresentanza femminile nelle posizioni di leadership. Recentemente, è stato presentato a Roma il volume Il digital gender gap nella cultura del digitale in sanità, a cura della Commissione Donne ASSD – Associazione Scientifica per la Sanità Digitale. Il libro, presentato in un evento al Senato della Repubblica, evidenzia l’urgenza di affrontare questo divario, in particolare nel contesto della rivoluzione tecnologica che sta cambiando il settore sanitario.

Un’urgenza culturale e sociale

Il volume pone l’accento sulla centralità delle questioni di genere come un’urgenza culturale, sociale, economica e politica, necessaria per garantire un accesso equo ai sistemi di cura e rigenerare gli equilibri esistenti. Uno degli aspetti fondamentali che emerge è l’approccio interculturale, essenziale per evitare visioni escludenti e per costruire un sistema sanitario che consideri le diversità di genere come un valore aggiunto. La sfida, infatti, non riguarda solo la parità tra uomini e donne, ma anche la promozione di opportunità inclusive per tutte le persone, indipendentemente dal loro background.

Gli strumenti per ridurre il divario di genere in sanità

Un altro tema chiave del volume è l’interdisciplinarità di pensiero, che si sviluppa grazie al confronto con realtà diverse, dall’evoluzione delle tecnologie al ruolo fondamentale dell’intelligenza artificiale (AI). Il volume suggerisce che le tecnologie emergenti sono uno strumento fondamentale per ridurre il gender gap in sanità, poiché consentono una gestione delle cure più equa e personalizzata. Inoltre, è essenziale che le giovani donne si facciano strada nel mondo delle scienze e delle tecnologie, particolarmente nelle materie STEM (scienze, tecnologia, ingegneria e matematica), dove la loro rappresentanza è ancora bassa.

Rivoluzione digitale e ruolo della sanità femminile

Durante la presentazione del volume, Laura Patrucco, presidente di ASSD, e Marisa De Rosa, del Comitato scientifico, hanno sottolineato che il divario digitale di genere rappresenta una sfida fondamentale per il futuro del paese. La loro posizione è chiara: è arrivato il momento di incoraggiare le ragazze e le donne a sviluppare competenze digitali per accedere a carriere più eque nel settore tecnologico e sanitario. Questo non riguarda solo il settore sanitario, ma anche le opportunità lavorative generali, dove la disparità tra uomini e donne è ancora molto forte.

L’impatto delle politiche istituzionali

Un altro aspetto fondamentale discusso durante l’evento è stato il supporto istituzionale per la promozione della parità di genere, evidenziato dall’intervento della Senatrice Sandra Zampa, che ha sottolineato l’importanza di mappare correttamente il gender gap in sanità per poterlo affrontare in modo strutturato. La Zampa ha evidenziato che la mancanza di consapevolezza sulla questione del gender gap impedisce lo sviluppo di un Servizio Sanitario Nazionale (SSN) rinnovato, ma inclusivo, capace di rispondere alle esigenze di tutta la popolazione, senza distinzioni di genere.

Le testimonianze

Una parte importante del volume è costituita da testimonianze di professioniste sanitarie, che raccontano la loro esperienza nella gestione del gender gap. Teresa Calandra, presidente della Federazione Nazionale degli Ordini delle Professioni Sanitarie Tecniche, ha messo in evidenza i risultati di una ricerca che dimostra come la conciliazione tra vita privata e lavoro sia più difficile per le donne professioniste, con il 18,5% degli intervistati che ha dichiarato che il proprio genere ha complicato la situazione lavorativa. Tuttavia, Calandra ha sottolineato che il gap digitale non dipende solo dal sesso, ma anche da fattori legati all’età, alle vocazioni professionali e all’organizzazione del lavoro.

La leadership femminile e la ricerca clinica

Nino Cartabellotta, presidente della Fondazione GIMBE, ha discusso dell’importanza di colmare i divari in tre aree fondamentali: il diritto alla salute, la leadership femminile e l’accesso agli strumenti digitali. In particolare, Cartabellotta ha evidenziato l’importanza di garantire che le donne siano adeguatamente rappresentate negli studi clinici, poiché l’assenza di dati specifici sul genere femminile porta a terapie poco applicabili per le donne. La promozione di una ricerca clinica inclusiva è essenziale per migliorare le cure mediche per tutte le persone, indipendentemente dal loro sesso.

Un settore dove la parità di genere è ancora una sfida

Nel contesto delle professioni sanitarie, la questione del gender gap emerge anche in relazione alla carriera. Rossana Berardi, presidente di Women for Oncology, ha parlato delle iniziative in corso in Italia per promuovere una maggiore rappresentanza delle donne nei ruoli decisionali e di leadership nel campo oncologico. Un altro tema sollevato riguarda l’ingegneria biomedica e clinica, un settore che sta vedendo una crescente partecipazione femminile, anche se i ruoli apicali sono ancora dominati dagli uomini.

Prospettive future

Il volume Il digital gender gap nella cultura del digitale in sanità è un primo passo importante per promuovere la parità di genere nel settore sanitario, con l’obiettivo di garantire alle donne una maggiore rappresentanza nei ruoli decisionali e un accesso più equo alle nuove tecnologie. La Commissione Donne di ASSD ha confermato che questo volume rappresenta solo l’inizio di un percorso più ampio, che include l’impegno a lavorare con le istituzioni e le realtà sanitarie per abbattere il gender gap e promuovere un sistema sanitario digitale che sia inclusivo e equo per tutti.

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