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Sei milioni con epatite B-C in Europa: l’urgenza di eliminare la minaccia entro il 2030

In Europa, la lotta contro le epatiti B e C è ancora lunga, ma con urgenza devono essere intensificati gli sforzi per raggiungere l’obiettivo di eliminarle entro il 2030, come stabilito dall’Organizzazione Mondiale della Sanità.

In Europa, la lotta contro le epatiti B e C è ancora lunga, ma con urgenza devono essere intensificati gli sforzi per raggiungere l’obiettivo di eliminarle entro il 2030, come stabilito dall’Organizzazione Mondiale della Sanità. Questo monito proviene dall’Ecdc, il Centro Europeo per la Prevenzione e il Controllo delle Malattie, che ha sottolineato l’importanza di questa sfida in occasione della Giornata Mondiale dell’Epatite, celebrata il 28 luglio.

Le epatiti B e C rappresentano un serio problema di salute pubblica, causando complessivamente 1,1 milioni di morti e 3 milioni di nuove infezioni ogni anno in tutto il mondo. Nell’Unione Europea e nello Spazio Economico Europeo, ben 6 milioni di persone vivono con l’infezione cronica da epatite B e C.

Secondo l’Ecdc, i dati attuali indicano un costante calo dei nuovi casi di epatite B in tutti i Paesi dell’UE/SEE, principalmente grazie alla diffusione della vaccinazione contro l’Hbv. Tuttavia, per quanto riguarda l’epatite C, alcuni Paesi segnalano una diminuzione delle nuove infezioni grazie alle misure di prevenzione primaria. Nonostante ciò, alcuni gruppi chiave di popolazione, come le persone che fanno uso di droghe per via iniettiva, continuano a essere colpiti in modo sproporzionato dall’epatite C e incontrano difficoltà nel ricevere servizi adeguati.

Tra le maggiori preoccupazioni emerse dai dati del 2021 dell’Ecdc, vi sono significative lacune nella diagnosi e nel trattamento delle epatiti B e C. Alcune persone vengono infatti diagnosticate troppo tardi, quando la malattia ha già provocato gravi danni al fegato, come cirrosi o carcinoma epatocellulare.

Andrea Ammon, a capo dell’Ecdc, ha sottolineato che misure efficaci di prevenzione, come la vaccinazione contro l’epatite B, hanno ridotto la trasmissione di queste malattie nel corso degli anni. Tuttavia, il numero di persone con infezioni croniche da epatiti B e C rimane elevato perché molte di loro non sono state ancora diagnosticate e, quindi, non ricevono le cure necessarie. Per affrontare questa situazione, Ammon ha esortato a intensificare con urgenza gli sforzi per migliorare le modalità di diagnosi e trattamento.

L’Ecdc ha sviluppato un sistema di monitoraggio che raccoglie dati utili per valutare i progressi compiuti dai Paesi dell’UE/SEE verso gli obiettivi del Piano d’azione europeo dell’OMS. Purtroppo, secondo il rapporto pubblicato alla fine del 2022, alcuni Paesi sono ancora lontani dal raggiungere gli obiettivi fissati per il 2020.

Per eliminare l’epatite virale entro il 2030, l’Ecdc ha individuato alcune misure essenziali. Innanzitutto, i Paesi devono identificare coloro che potrebbero essere stati contagiati inconsapevolmente attraverso un aumento dei test. È particolarmente importante che i gruppi a rischio, come gli uomini che hanno rapporti sessuali con uomini o le persone che si iniettano droghe, abbiano facile accesso al test. Inoltre, coloro a cui è stata diagnosticata l’infezione devono poter accedere alle cure adeguate.

L’intensificazione dei programmi di trattamento, delle attività di prevenzione e controllo è fondamentale per interrompere le catene di trasmissione esistenti e ridurre la morbilità e mortalità associate alle epatiti B e C.

Infine, i Paesi dovrebbero continuare a migliorare i propri sistemi informativi per comprendere l’impatto dell’epatite a livello nazionale e monitorare i progressi verso l’obiettivo di eliminazione.

La lotta contro le epatiti B e C è una sfida complessa, ma con un impegno congiunto e l’adozione di misure mirate, è possibile raggiungere l’obiettivo di eliminare queste gravi minacce alla salute pubblica entro il 2030. L’Ecdc svolge un ruolo cruciale nello sviluppo di strategie efficaci e nel monitoraggio dei progressi, ma l’impegno dei singoli Paesi e delle comunità è fondamentale per garantire un futuro senza epatite.

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