La telemedicina si afferma in Italia, conquistando il 52% delle farmacie del Paese. L’indagine di Federfarma rivela un’implementazione sempre più diffusa di servizi come l’elettrocardiogramma e l’holter, portando la salute a portata di mano nelle comunità di tutta Italia
La telemedicina sta prendendo piede in Italia, e il cuore di questa trasformazione è nelle farmacie. Un’indagine condotta da Federfarma rivela che, nonostante l’Italia possa non essere in prima linea rispetto ad altri paesi europei, la telemedicina è ormai una realtà consolidata nel 52% delle farmacie italiane. Con il countdown iniziato per il 1° gennaio 2024, quando la piattaforma nazionale entrerà in funzione, è probabile che questa percentuale cresca ulteriormente, portando la telemedicina direttamente negli studi di tutti i medici del paese.
Per quanto riguarda specifici servizi di telemedicina, l’elettrocardiogramma (ECG) è attualmente offerto dal 52% delle farmacie, con il 32% dichiarato disponibile ad implementarlo. Gli esami di Holter pressorio e cardiaco sono proposti rispettivamente dal 50% e dal 46% delle farmacie, mentre la spirometria, tra i servizi indagati, è attualmente il meno diffuso, offerto solo dall’8% delle farmacie, ma con il 56% pronto ad introdurlo.
Questi servizi di telemedicina consentono test diagnostici con tele-refertazioni a distanza, effettuate in tempo reale e certificate da medici specialisti. Federfarma, in collaborazione con la società di servizi informatici Promofarma, ha promosso l’erogazione delle prestazioni di telemedicina in regime di libera prestazione presso la vasta rete di farmacie associate. Il progetto, partito nel 2016 con poco più di 2.000 farmacie aderenti, coinvolge oggi oltre 9.000 in tutto il paese, con una costante crescita delle adesioni, supportata anche dalle misure del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR) dedicate alle farmacie rurali.
Se si focalizza l’attenzione sulle farmacie rurali, i risultati si allineano approssimativamente alla media nazionale. Il 47% di esse offre l’ECG, con il 37% disponibile a farlo; il 44% e il 41% forniscono rispettivamente holter pressori e cardiaci, con il 41% e il 42% disponibili ad introdurli. Solo l’8% delle farmacie rurali consente la spirometria, ma un incoraggiante 58% ha intenzione di implementarla nei propri servizi. La telemedicina, quindi, si conferma una risorsa cruciale per il futuro della salute in Italia, rendendo accessibili servizi diagnostici avanzati direttamente nelle comunità.
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