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Tumore al seno localizzato, rischio recidiva. Campagna “Pronte a prevenire”

#PronteAPrevenire è l’hashtag dell’iniziativa promossa da Novartis, in collaborazione con ANDOS, Europa Donna Italia, IncontraDonna e Salute Donna ODV

Il tumore al seno rappresenta ancora oggi uno dei più diffusi e temuti inconvenienti che le donne affrontano in tutto il mondo. Nonostante i progressi della medicina e le numerose campagne di prevenzione, l’incognita della recidiva rimane uno degli aspetti più complessi e dolorosi durante la convalescenza. In questo contesto, nasce “Pronte a prevenire”, una campagna di sensibilizzazione ideata con l’obiettivo di aumentare la consapevolezza sulla cosiddetta prevenzione terziaria, quella che si concentra sulla prevenzione delle ricadute dopo la fase iniziale di trattamento. “Pronte a prevenire” è stata sviluppata in stretta collaborazione con tutte le principali associazioni di pazienti operanti nell’area oncologica: ANDOS, Europa Donna Italia, IncontraDonna e Salute Donna ODV. Queste realtà rappresentano le voci di migliaia di donne che, dopo una terapia risolutiva per un tumore al seno localizzato, devono affrontare un nuovo capitolo, fatto di controlli regolari, precauzioni aggiuntive e soprattutto di una maggiore consapevolezza della propria salute. La campagna si inserisce nel progetto editoriale “È tempo di vita”, un’iniziativa che mira a offrire supporto informativo e a creare una comunità di donne informate e protagoniste della propria salute. Attraverso il sito etempodivita.it, saranno disponibili approfondimenti, interviste ad esperti e testimonianze di donne che hanno vissuto questa esperienza, creando così un flusso continuo di informazioni affidabili e di supporto emotivo.

Il volto delle protagoniste
Al centro di #PronteAPrevenire ci sono quattro donne, tutte appartenenti alle associazioni partner, che hanno già affrontato il tumore al seno. Le loro storie sono il cuore pulsante della campagna, rappresentando l’insieme di tutte le donne che desiderano prevenire il ritorno della malattia. Questi volti sono il volto di una forza collettiva, di una comunità che si sostiene e si responsabilizza, consapevole che ogni storia di guarigione è unica, ma che la prevenzione può fare la differenza. Per rafforzare il messaggio di unità e speranza, la campagna utilizzerà la metafora del mosaico: ogni donna, con la sua storia e il suo colore, contribuisce a completare l’immagine di una comunità forte e consapevole. L’invito è quello di condividere una parola evocativa e un colore che rappresenti il percorso di guarigione sui canali social di “È tempo di vita”. Questi contributi collettivi daranno vita a un’immagine simbolica, che durante il mese rosa di ottobre – simbolo mondiale della lotta contro il tumore al seno – si trasformerà in un messaggio visivo di speranza e di impegno condiviso. La campagna nasce anche da un’esigenza concreta, emersa dall’ascolto delle pazienti. Una ricerca condotta da Europa Donna Italia, insieme a IQVIA e con il sostegno di Novartis Italia, su oltre 170 pazienti, ha segnalato il fatto che molte donne sentono il bisogno di ricevere informazioni più dettagliate dal loro medico riguardo al rischio di recidiva e alle strategie di prevenzione.

Rosanna D’Antona, presidente di Europa Donna Italia, sottolinea: “Dalla ricerca emerge una forte richiesta da parte delle pazienti di ricevere informazioni più dettagliate dal proprio medico sul rischio di recidiva. Quattro pazienti su dieci affermano di non ricevere abbastanza informazioni a riguardo, e due su dieci, dopo la diagnosi, non conoscono il proprio livello di rischio. Eppure prevenire una possibile recidiva è considerato l’obiettivo terapeutico più importante per il 44% delle intervistate. Per questo crediamo che ogni iniziativa volta a promuovere una comunicazione corretta ed efficace in quest’ambito sia preziosa”. Inoltre, il 90% delle pazienti ricerca attivamente informazioni, attraverso il proprio medico o altri canali, evidenziando l’importanza di un’informazione accessibile e comprensibile, che possa aiutare le donne a sentirsi protagoniste delle proprie scelte di salute.

Prevenzione terziaria: elemento chiave
Il concetto di prevenzione terziaria si riferisce a tutte le azioni messe in atto per ridurre il rischio di recidiva dopo la fase di trattamento iniziale. Questa, infatti, può presentarsi anche a distanza di molti anni dalla diagnosi e dalla conclusione della terapia, soprattutto in casi di tumore al seno ormonosensibile e HER2 negativa. Secondo studi recenti, il rischio di recidiva in queste pazienti varia tra il 10% e il 17% negli stadi I, e può salire fino al 50% negli stadi II e III, anche dopo 20 anni dalla diagnosi. Giuseppe Curigliano, Professore Ordinario di Oncologia Medica presso l’Università La Statale di Milano e Vicedirettore Scientifico dell’Istituto Europeo di Oncologia, sottolinea: “È fondamentale che le pazienti siano consapevoli del rischio di recidiva, che può presentarsi anche a distanza di molti anni. La prevenzione terziaria, attraverso terapie adiuvanti e controlli periodici, rappresenta un elemento essenziale per migliorare la qualità di vita delle donne e ridurre il rischio di ricadute”.

Le terapie adiuvanti costituiscono un pilastro fondamentale nella lotta contro il tumore al seno. Pur richiedendo impegno e, talvolta, effetti collaterali, queste terapie rappresentano una speranza concreta per molte donne, poiché riducono significativamente il rischio di recidiva. La percezione di questa terapia come un elemento di forza e di speranza emerge chiaramente dalla ricerca, dove oltre la metà delle pazienti la considera fondamentale, nonostante le difficoltà che comporta. Durante il mese di ottobre, simbolo mondiale della lotta al tumore al seno, #PronteAPrevenire si trasformerà in un’occasione di grande impatto comunicativo. La campagna si concluderà con eventi, iniziative social e momenti di condivisione, per rafforzare il messaggio che la prevenzione, l’informazione e il supporto reciproco sono strumenti indispensabili per migliorare la qualità della vita delle donne colpite da questa malattia.

Il carcinoma della mammella è il tumore più frequentemente diagnosticato nelle donne in Italia, con circa 53.686 nuove diagnosi stimate nel 2024. Nonostante l’elevata incidenza, la sopravvivenza netta a 5 anni dalla diagnosi è dell’88%, e la probabilità di vivere ulteriori 4 anni dopo aver superato il primo anno dalla diagnosi è del 91%, riflettendo i progressi nella diagnosi precoce e nel trattamento.

“I tumori mammari ormonosensibili HR+/HER2-, che costituiscono circa il 70% di tutti i tumori della mammella , presentano di solito una buona prognosi nel breve periodo, ma possono recidivare a distanza di molti anni.- dichiara il prof. Michelino De Laurentiis, direttore Oncologia Clinica Sperimentale di Senologia Istituto Nazionale Tumori Fondazione Pascale di Napoli – È quindi fondamentale migliorare il controllo a lungo termine della patologia e in questo ci vengono in aiuto anche nuove opzioni terapeutiche come gli inibitori di CDK4/6, i quali, in aggiunta alla terapia ormonale standard, possono rappresentare un promettente strumento di prevenzione terziaria per un ampio numero di pazienti.

“Ogni paziente è unica e diversa e per questo è fondamentale che ogni volta si crei tra medico-paziente un rapporto di alleanza esclusiva, basato sulla fiducia e sulla comunicazione aperta. Questo permette un percorso terapeutico condiviso e consapevole, perché la persona possa sentirsi accompagnata e supportata durante tutte le fasi della cura e della sorveglianza oncologica – afferma il Prof. Alberto Zambelli, Direttore dell’Oncologia dell’ASST Papa Giovanni XXIII di Bergamo e Professore Associato di Oncologia Università degli Studi di Milano-Bicocca – “Per questo le iniziative che promuovono conoscenza e consapevolezza favoriscono il rapporto medico-paziente, migliorano l’aderenza alle cure e ai controlli, contribuiscono a ridurre paure e ansie e infine migliorano la qualità di vita delle pazienti e gli esiti di cura.

“Questa campagna conferma il nostro impegno continuo a fianco delle associazioni pazienti e delle società scientifiche per sviluppare trattamenti sempre più innovativi ed efficaci. Un impegno che si sostanzia ogni giorno anche attraverso iniziative come #PronteAPrevenire, che ci consentono di accompagnare le pazienti durante l’intero percorso di cura con strumenti che possono contribuire a renderle sempre più consapevoli e informate”. conclude Paola Coco, Medical Affairs Head di Novartis Italy.

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