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Tumore della prostata: la chirurgia oltre la prevenzione. Tutte le tecniche per salvare la salute sessuale

Il Cardarelli di Napoli nel centro diretto da Maurizio Carrino, un punto di riferimento per tutto il Sud

Le prospettive di una temuta caduta della qualità di vita, soprattutto sessuale, dopo interventi di chirurgia radicale per cancro della prostata sono uno dei presupposti che frenano gli esami e i controlli di screening per una quota non trascurabile di uomini che hanno superato i 40 anni e che, pertanto, dovrebbero sottoporsi almeno una volta all’anno a una visita andrologica. Il carcinoma maligno della prostata è infatti uno dei big killer della popolazione maschile e al pari del tumore del seno nella donna può essere curato e contrastato agendo sulla leva potente della prevenzione primaria (che attiene allo stile di vita) e soprattutto secondaria, ossia la diagnosi precoce delle lesioni che, ricordiamolo, sono quasi sempre asintomatiche soprattutto nei primi e più curabili stadi di malattia.

“Il cancro della prostata – spiega Maurizio Carrino già Dirigente medico di Urologia di ruolo presso l’Azienda ospedaliera Cardarelli di Napoli, attualmente direttore dell’Unità operativa di Chirurgia Andrologica della medesima azienda ospedaliera, presso la quale viene impiegata l’innovativa tecnica a “laser verde” per la cura della prostata richiede un approccio globale e necessita di un vero e proprio team dedicato alla sua cura. Parliamo infatti – aggiunge Carrino membro dell’European society of Sexual medicine – del tumore non cutaneo più diffuso in Europa ed è la seconda causa di morte tra gli uomini degli Stati Uniti. Anche in Italia è il tumore più diffuso nella popolazione maschile e rappresenta il 18,5 % di tutti i tumori diagnosticati nell’uomo. La chirurgia resta la strada maestra per raggiungere la guarigione si avvale di moderne tecniche mini invasive che, insieme alla robotica hanno nettamente migliorato i risultati in termini sia clinici che funzionali. E’ tuttavia ancora elevata la percentuale dei pazienti che devono affrontare problemi post operatori riguardo all’impotenza e alla incontinenza o associati a problemi di orgasmo doloroso o assente. Ciò può condurre alla rinuncia alla sessualità, alla perdita di intimità con la partner e si può raggiungere fino al 90% di pazienti operati che hanno problemi di sessualità. Tutte condizioni che tuttavia possono essere affrontate e risolte”.

Presso l’unità operativa di andrologia del Cardarelli sono stati istituiti percorsi assistenziali dedicati alla presa in carico e alla gestione di questi pazienti gli operati che abbiano problemi di disfunzione erettile: “I malati vengono avviati a protocolli riabilitativi con farmaci che, quando inefficaci, vengono indirizzati all’uso di sistemi autogestiti di erezione. Device forniti gratuitamente nei casi più complessi. E’ possibile inoltre intervenire con terapie rigenerative del tessuto cavernoso del pene con plasma ricco di piastrine grazie alla collaborazione della nostra unità operativa con l’unità di terapia in trasfusionale. Questo nelle situazioni in cui per la diffusione locale del tumore non è stato possibile, all’alto chirurgico, risparmiare il tessuto nervoso e i nervi periferici che mediano l’erezione”. 
Al Cardarelli l’unità di Maurizio Carrino esegue anche tecniche di chirurgia protesica che consentono al paziente un’erezione bionica. L’azienda Cardarelli fornisce ogni anno cinquanta impianti senza costi aggiunti per il paziente tanto che l’ospedale napoletano può contare su una mobilità attiva per questa chirurgia con un’utenza che proviene da tutto il territorio nazionale. A guardare i numeri l’esperienza non manca con oltre 1000 impianti penieni eseguiti negli ultimi 20 anni. “L’incontinenza urinaria è il secondo problema che affrontiamo con un approccio multidisciplinare grazie alla collaborazione di fisioterapisti esperti di neuro ed urodinamica ed urologi dedicati. Qui al Cardarelli – conclude Carrino – eseguiamo le più moderne tecniche chirurgiche minininvasive che sostengono anche i sistemi anatomici della continenza e sofisticate tecniche di impianto di sfinteri artificiali attivati dal paziente stesso che riproducono il normale ciclo minzionale.“ L’unità operativa guidata da Carrino insieme al dipartimento di Urologia diretto da Paolo Fedelini è un polo di eccellenza riconosciuto non solo tra le regioni del Sud ed è anche dedicata alla formazione di specializzandi provenienti da tutt’italia. Giovani chirurghi che vogliono dedicarsi alle tecniche mininvasive, robotiche e ricostruttive. “Per l’Oms – conclude Carrino – la salute è una condizione di benessere psico-fisico globale e non l’equivalente di assenza di malattia, per cui si può essere infelici seppur guariti dal cancro se non si affrontano e risolvono tutti gli aspetti e l’impatto che la malattia ha sul malato anche quando il cancro è superato”.

L’Urologia del Cardarelli è stata tra le 156 strutture di urologia italiane premiate di recente a Milano nell’ambito della seconda edizione del Bollino Azzurro promossa da Fondazione Onda ETS patrocinata dalle principali Società scientifiche e Associazioni italiane, con il contributo incondizionato di Boston Scientific. Un riconoscimento nel corso del quale è stata consegnata la targa con il Bollino Azzurro da affiggere appunto in ciascun reparto.
Il riconoscimento viene assegnato agli ospedali virtuosi nell’offerta di servizi di prevenzione, diagnosi, cura e riabilitazione in ambito uro-andrologico in ottica multidisciplinare, con focus sul tumore della prostata e delle complicanze funzionali postchirurgiche. Una iniziativa che parte sulla stessa scia del network di ospedali con il Bollino Rosa per le malattie tumorali della sfera genitale femminile. Una iniziativa patrocinata da AIOM (Associazione Italiana di Oncologia Medica), AIRO (Associazione Italiana di Radioterapia ed Oncologia Clinica), AURO (Associazione Urologi Italiani), Cipomo (Collegio Italiano dei Primari Oncologi Medici Ospedalieri), Europa Uomo Italia, Fondazione AIOM (Associazione Italiana di Oncologia Medica), ROPI (Rete Oncologia Pazienti Italia), SIA (Società Italiana di Andrologia), SIMG (Società Italiana di Medicina Generale e delle Cure Primarie), SIU (Società Italiana di Urologia), SIUD (Società Italiana di Urodinamica), SIUrO (Società Italiana di Uro-Oncologia), con il contributo incondizionato di Boston Scientific.

Il Bollino Azzurro viene assegnato considerando la presenza nell’ospedale di servizi di promozione della prevenzione della salute sessuale e riproduttiva maschile, di percorsi diagnostico-terapeutici multidisciplinari per le problematiche uro-andrologiche, di servizi clinico-assistenziali dedicati al tumore della prostata e alle complicanze funzionali post-chirurgiche e ulteriori servizi volti a garantire un’adeguata accoglienza e assistenza dei pazienti. Gli obiettivi invece sono: migliorare l’accessibilità ai servizi erogati dai centri, potenziare il livello di offerta terapeutica e diagnostica, migliorare la qualità della vita delle persone con tumore della prostata e promuovere un’informazione consapevole tra la popolazione maschile sui centri in grado di garantire una migliore presa in carico del paziente.
Gli ospedali che hanno aderito all’iniziativa sono stati valutati da un apposito Advisory Board costituito da Fondazione Onda ETS, fra cui figurano i nomi di Carlo Bettocchi, Direttore USD di Andrologia e Chirurgia Ricostruttiva dei genitali Esterni, Azienda Ospedaliero Universitaria di Foggia – Ospedali Riuniti, Orazio Caffo, Direttore oncologia medica, APSS Trento Presidio Ospedaliero S. Chiara, Roberto Carone, Già primario della Neuro-Urologia e Unità Spinale e Presidente Emerito, AOU Città Della Salute di Torino – Fondazione Italiana Continenza, Giario Conti, Segretario SIURO, e Rolando Maria D’Angelillo, Direttore U.O.C. Radioterapia del Dipartimento di Oncoematologia, Policlinico Tor Vergata di Roma.

La partecipazione all’iniziativa era aperta a tutti gli ospedali partendo da quelli del network Bollino Rosa di Fondazione Onda ETS. La valutazione delle 165 strutture ospedaliere candidate e la conseguente assegnazione del Bollino Azzurro da parte dell’Advisory Board a 156 di esse, si sono basate sulla compilazione di un questionario di mappatura articolato su 34 domande.

Lista Ospedali Bollino Azzurro 2025

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