Seguici!

Seguici!

Contenuti esclusivi

Medici di famiglia, la Regione Toscana sigla accordo preliminare per le cure primarie

Negli ultimi anni il sistema sanitario in Italia ha...

La FNOPI presenta il primo Rapporto sulle Professioni Infermieristiche

Lo studio realizzato con la Scuola Superiore Sant’Anna di...

Aggiornamento dei Lea, lo schema di Dpcm al vaglio del Mef

In pista gli screening per 8 nuove malattie rare Livelli...

Vestibolite vulvare: quando amore fa rima con dolore

È il vero nemico delle donne a letto, causa di dolori così forti da costringere molte di loro a rinunciare ad avere rapporti, con conseguenti ricadute nella vita di coppia e non solo (può portare anche alla depressione).

Si dice che l’amore sia la medicina più potente di tutte. Sarà davvero così? In parte. Perché se è vero che di solo amore non si vive, è altrettanto corretto affermare che l’amore, da solo, non guarisce. Ha però una grande capacità di cura, che potenzia le sempre necessarie terapie mediche. La scienza ufficiale è molto cauta su questo punto, nonostante sia appurato che un amore intenso e felice possa riaccendere la voglia di vivere e agisca positivamente sul sistema immunitario, rinvigorendolo. E poi c’è il sesso, un vero toccasana per la salute, a patto che sia protetto contro le malattie sessualmente trasmissibili in caso di rapporti occasionali. I suoi benefici? Tanti: dal sonno alla pressione arteriosa, dalla linea al tono dell’umore. 

I benefici di una sana attività sessuale

Non solo. Gli scienziati hanno scoperto che una sana attività sessuale allenta lo stress, fa bene al cuore, riduce il rischio di cancro alla prostata, potenzia le capacità mentali, aumenta l’autostima e fa passare il mal di testa (lo dice uno studio di ricercatori tedeschi, secondo i quali l’amplesso stimola il rilascio di endorfine nel cervello, sostanze che vengono chiamate “gli ormoni del benessere” e che sono antidolorifici prodotti dal nostro organismo). Avete capito bene: quelle volte che non avete voglia di concedervi (in fondo è un vostro diritto), meglio accampare un’altra scusa per essere prese sul serio. Ironie a parte, il vero nemico delle donne a letto si chiama “vestibolite vulvare” ed è causa di dolori così forti da costringere molte di loro a rinunciare ad avere rapporti, con conseguenti ricadute nella vita di coppia e non solo (può portare anche alla depressione). Sentiamo il parere della dottoressa Concetta Miele: ginecologa, psicoterapeuta e consulente sessuale di Napoli. 

Tutta colpa di una cellula

Dottoressa, è possibile per queste donne tornare ad avere un’appagante attività sessuale, senza più provare dolore? «Sì è possibile. La vestibolite vulvare è legata all’iperattivazione di una cellula, il mastocita che, oltre a produrre sostanze infiammatorie, determina l’aumento delle terminazioni nervose periferiche del dolore», risponde la ginecologa. Il dolore, da campanello d’allarme, se trascurato cronicizza diventando neuropatico (si genera nelle stesse vie del dolore). Spesso si sottovaluta il dato organico e si ascrive la sintomatologia a un disturbo psicologico, che sicuramente coesiste quando la paziente diventa “impenetrabile”. L’esame obiettivo e la storia clinica dell’interessata: età, infezioni vulvo-vaginali ripetute, microtraumi, stili di vita, iperattività dei muscoli perivaginali che può essere presente prima della vestibolite (vaginismo), o determinata dal dolore (dispareunia), consentono una corretta diagnosi». 

Coinvolgiamo sempre il partner

«La terapia si basa sulla riduzione dell’attività del mastocita con l’uso di appositi farmaci», continua la dottoressa Miele. «Localmente si consiglia l’uso di gel specifici. È indicato il rilassamento dei muscoli perivaginali con fisioterapia, biofeedback di rilassamento, automassaggio. Un percorso psicoterapeutico che agisca sull’ansia da prestazione (non è solo maschile), sulla ristrutturazione dell’immagine corporea e sui sensi di colpa sarebbe auspicabile, come auspicabile sarebbe il coinvolgimento del partner, che spesso avverte il rifiuto nell’intimità come un rifiuto personale. Il percorso richiede tempo e pazienza sia da parte delle utenti, sia da parte dello specialista dedicato. Inoltre i medici devono conoscere e riconoscere la patologia, per poter suggerire i trattamenti opportuni ricordando che “far bene l’amore, fa bene all’amore”».

Seguici!

Ultimi articoli

Medici di famiglia, la Regione Toscana sigla accordo preliminare per le cure primarie

Negli ultimi anni il sistema sanitario in Italia ha...

La FNOPI presenta il primo Rapporto sulle Professioni Infermieristiche

Lo studio realizzato con la Scuola Superiore Sant’Anna di...

Aggiornamento dei Lea, lo schema di Dpcm al vaglio del Mef

In pista gli screening per 8 nuove malattie rare Livelli...

Un’intelligenza artificiale distingue il polline con precisione: una risorsa per salute e ambiente

Un sistema sviluppato da tre università statunitensi riesce a...

Newsletter

Registrati e ottieni le nostre rassegne stampa in esclusiva!

spot_img

Da non perdere

Medici di famiglia, la Regione Toscana sigla accordo preliminare per le cure primarie

Negli ultimi anni il sistema sanitario in Italia ha...

La FNOPI presenta il primo Rapporto sulle Professioni Infermieristiche

Lo studio realizzato con la Scuola Superiore Sant’Anna di...

Aggiornamento dei Lea, lo schema di Dpcm al vaglio del Mef

In pista gli screening per 8 nuove malattie rare Livelli...

Un’intelligenza artificiale distingue il polline con precisione: una risorsa per salute e ambiente

Un sistema sviluppato da tre università statunitensi riesce a...

Igiene delle mani, la lezione del Covid. L’importanza del gel disinfettante

Le indicazioni dell'Oms in occasione della Giornata Mondiale che...
spot_imgspot_img

Medici di famiglia, la Regione Toscana sigla accordo preliminare per le cure primarie

Negli ultimi anni il sistema sanitario in Italia ha dovuto affrontare varie vicissitudini, carenze di medici di famiglia in zone decentrate, una crescente domanda...

La FNOPI presenta il primo Rapporto sulle Professioni Infermieristiche

Lo studio realizzato con la Scuola Superiore Sant’Anna di Pisa sarà illustrato nella Giornata Internazionale dell’Infermiere a Roma.Presente il ministro della Salute, Orazio Schillaci. Tutte...

Aggiornamento dei Lea, lo schema di Dpcm al vaglio del Mef

In pista gli screening per 8 nuove malattie rare Livelli essenziali di assistenza: il documento per l’aggiornamento dei Lea, finalizzato tra l’altro all’allargamento degli screening...

LASCIA UN COMMENTO

Per favore inserisci il tuo commento!
Per favore inserisci il tuo nome qui