Anche durante l’emergenza sanitaria globale da Covid-19 è proseguito l’impegno della World Federation of Hemophilia (WFH) e di Bayer in termini di aiuti umanitari per i pazienti che soffrono di emofilia nei paesi poveri.
Durante il Summit virtuale della WFH, Bayer ha annunciato la donazione di ulteriori 50 milioni di unità di fattore VIII per l’emofilia al World Federation of Hemophilia Humanitarian Aid Program, che punta a migliorare l‘accesso alle cure e ai trattamenti per le persone con disordini emorragici ereditari nei paesi a basso reddito.
La multinazionale del farmaco aveva già donato 50milioni di dosi di Fattore VIII distribuiti dal WFH in 34 paesi a basso reddito. A beneficiare di questi farmaci oltre 5000 pazienti l’anno; al mondo sono circa 400mila le persone che sono affette da emofilia.
Questa malattia per lo più ereditaria fa si che manchino, o siano presenti in quantità ridotta, le proteine necessarie per formare i coaguli di sangue.
L’emofilia A è il tipo più comune di emofilia, in cui la coagulazione ematica è ridotta a causa della mancanza o di un difetto del FVIII della coagulazione. I pazienti sono affetti da ripetute emorragie nei muscoli, nelle articolazioni o in altri tessuti, che possono dar luogo a danni cronici alle articolazioni nel corso del tempo.
Le emorragie, se non trattate in modo appropriato, possono avere conseguenze gravi in quanto il sangue coagula più lentamente nei pazienti emofiliaci rispetto a quelli sani.
L’emofilia A ha una frequenza stimata di 1 su 5.000 bambini maschi nati vivi e si manifesta a livello globale. Attualmente, in Italia ci sono circa 4.000 persone affette da emofilia A.
Il contributo di Bayer al Programma che vuole aiutare i malati dei paesi più svantaggiati include la disponibilità del suo intero portafoglio di trattamenti ricombinanti a base di FVIII, che nel corso della partnership, della durata di diversi anni, potrebbero aiutare le persone in oltre 60 Paesi in cui l’accesso alle cure è limitato.
Per garantire che il Programma abbia un impatto sostenibile sulle comunità, il contributo della multinazionale farmaceutica supporta anche la formazione e l’educazione degli operatori sanitari per quanto riguarda la somministrazione continuativa e sicura di trattamenti per sanguinamenti acuti, profilassi, interventi chirurgici e induzione della tolleranza immunologica.
Con il supporto dell’azienda il programma è abilitato all’arruolamento dei bambini nella terapia di profilassi che previene sanguinamenti e complicanze della malattia.