I malati cronici in Italia sono 24 milioni e assorbono una gran parte delle risorse riversate in sanità, tanto è vero che, considerando le sole cronicità respiratorie, nel 2020 la spesa per farmaci è al settimo posto, per un totale di 1,3 miliardi di euro. Tra queste anche la BPCO.
Tra queste la Broncopneumopatia (BPCO) cronica ostruttiva: una cronicità che deriva da una interazione complessa tra fattori genetici e ambientali, con un impatto rilevante sia sulla vita dei pazienti e delle famiglie, sia sui servizi sanitari.
Nel mondo si stimano circa 328 milioni di persone affette da questa malattia, che rappresenta la quarta causa di morte (il 6% di tutte le morti). La sua incidenza è in continuo aumento a causa di diversi fattori come il fumo, l’inquinamento, il graduale invecchiamento della popolazione. In Italia i dati ISTAT stimano una prevalenza di BPCO del 5,6% (il 15-50% dei fumatori sviluppa BPCO), ma la sua prevalenza è verosimilmente più elevata in quanto viene spesso diagnosticata casualmente e in fase di ricovero per riacutizzazione. Nonostante lo scenario descritto, l’aderenza alla terapia resta insoddisfacente, attestandosi in percentuali non superiori al 20%.
Tutto questo porta a uno scarso controllo e ad un aumento del rischio di riacutizzazioni e ricoveri, generando un prevenibile consumo di risorse. Il livello di diagnosi e di presa in carico appropriate deve essere implementato attraverso una maggiore integrazione tra i vari referenti della catena assistenziale, con l’utilizzo di nuove tecnologie (farmaci, devices, telemedicina, informatizzazione, etc) e una maggior diffusione degli expertise consolidati. Le risorse in arrivo dal PNRR rappresentano una grande opportunità per tutti, malati in primis, ma come utilizzarle al meglio?
Per rispondere a questa e ad altre domande, con il supporto della Comunità Scientifica, delle Associazioni Pazienti, degli operatori sanitari e delle Istituzioni, Motore Sanità ha promosso l’incontro “PNRR FOCUS ON BPCO, NOTA 99: COME CAMBIA LO SCENARIO – LOMBARDIA”, con il contributo incondizionato di GSK e IT-MeD.
Per Pierachille Santus, Presidente SIP-IRS Lombardia, la possibilità di discutere sulla nuova modalità di prescrizione dei farmaci essenziali per la cura della BPCO, appare di fondamentale importanza.“I risvolti pratici che si sono venuti a creare e che condizionano la real life relativamente alla gestione e cura dei pazienti affetti da BPCO, necessitano di un confronto costruttivo tra i diversi attori implicati nei percorsi clinico-assistenziali di questa malattia cronica. Il tutto, al fine di implementare e generare percorsi virtuosi atti a migliorare e a facilitare l’accesso alla diagnosi e cura”.
Michele Vitacca, Dirigente S.C. Pneumologia Riabilitativa, Fondazione Maugeri IRCCS Lumezzane (BS), ha sottolineato a questo proposito l’importanza della Nota 99: “poiché costringe in qualche modo gli stakeholder – che sono da una parte la medicina del territorio e dall’altra gli specialisti – a trovare una maggiore collaborazione per migliorare l’appropriatezza della diagnosi e l’appropriatezza dei percorsi dedicati a questa cronicità”.
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