Molte le novità emerse nel corso dell’evento “Modalità di accesso alle terapie innovative” a Palazzo Pirelli
Milano, 1 dicembre 2023 – Per le prospettive dermatologiche all’accesso alle terapie innovative, in questi ultimi anni abbiamo avuto un’espansione di farmaci innovativi biologici nel campo soprattutto della psoriasi e della dermatite atopica.
“Patologie croniche rilevanti a forte impatto sulla qualità di vita dei nostri pazienti”, spiega Davide Strippoli, Delegato Adoi Regione Lombardia, “e nel campo dermo-oncologico (terapie adiuvanti e immunoterapie per il melanoma e terapie immunologiche per i carcinomi basocellulari e spinocellulari inoperabili e/o localmente avanzati). Importante per questo sarebbe l’ampliamento degli ambulatori di II° livello nelle strutture dermatologiche complesse per la gestione di questi pazienti e per la prescrizione de farmaci, onde evitare il più possibile ritardi di cura e la maggior conoscenza via web e/o tramite corsi di formazione aggiornamento ai professionisti della sanità per metterli al corrente del cosa si fa e dove in ambito di terapie innovative dermatologiche”.
Se n’è discusso nel corso dell’evento “MODALITÀ DI ACCESSO ALLE TERAPIE INNOVATIVE”, organizzato da Motore Sanità, con il contributo incondizionato di Lilly, Pfizer, Takeda e GSK.
GLI ASPETTI DELLA PSORIASI
“La psoriasi è una malattia infiammatoria, sistemica, multifattoriale, cronica, non contagiosa della pelle che colpisce circa 2 milioni di persone in Italia, di cui 150mila in forma severa”, chiosa Valeria Corazza,Presidente APIAFCO (Associazione Psoriasici Italiani Amici della Fondazione Corazza).
“In quanto infiammatoria, ma soprattutto sistemica, la malattia non si manifesta solo attraverso lesioni cutanee – che nei casi più gravi possono estendersi a tutta la superficie corporea –, ma anche attraverso diverse comorbidità tra le quali: sindrome metabolica, artrite psoriasica, malattie cardiovascolari oltre al disagio psicologico e alla depressione dovuta alla severità della patologia e alla localizzazione (per esempio volto, mani, parti intime, zone sensibili). In particolare il 33% dei pazienti psoriasici soffre di 1 comorbidità, il 19% di 2, l’8% di 3. Prevenire, arrivare ad una diagnosi precoce e non solo “curare”. Per tutte queste ragioni non si parla più solo di psoriasi ma di “malattia psoriasica”, perché si tratta di una malattia a 360 gradi. In Regione Lombardia, sulla base della prevalenza ottenuta dall’analisi di fonti bibliografiche (Clicon 2021), su una popolazione di 10 milioni di assistibili, sono stati stimati 330 mila pazienti affetti da questa patologia. Ricordiamo che sono molti gli unmet needs di distrazione istituzionale, o clinici, o amministrativi. Vi troviamo ovunque un non equo accesso alle cure sullo stesso territorio nazionale dovuta a una forte eterogeneità evidenziata tra le varie ragioni, seguito da un sotto trattamento nonostante la disponibilità di terapie efficaci e innovative. Recentemente CliCon Economics & Outcomes Research ha condotto un’analisi osservazionale: su 150 mila pazienti affetti da psoriasi in forma severa, circa il 4% (circa 56mila) è in trattamento con farmaci biologici, ma quasi il 4% (circa 54mila) potenzialmente eleggibile al trattamento con farmaci biologici è in lista di attesa; i restanti si trovano nel limbo. Infine, ricordiamo che spesso non vengono considerati i vissuti emotivi e le difficoltà nella vita quotidiana e anche lavorativa delle persone che portano addosso questa patologia”.
LA GESTIONE DEL DIABETE MELLITO
Alla tavola di lavoro ha partecipato anche Federico Bertuzzi,Direttore S.C. Diabetologia, Ospedale Niguarda Milano, che ha parlato della gestione del diabete mellito, “oggi resa più semplice grazie alla disponibilità di sistemi di monitoraggio continuo della glicemia da soli o integrati con sistemi di infusione insulinica nel sottocute sempre più accurati e sempre più precisi. I nuovi dispositivi – continua Bertuzzi – permettono un miglior controllo dei valori glicemici, una miglior qualità di vita, la prevenzione delle complicanze croniche. È necessario un lavoro comune tra stakeholder, clinici e associazioni dei pazienti, facendo riferimento alle evidenze scientifiche per facilitare l’accesso dei pazienti alle nuove tecnologie con un controllo della spesa. La rapidità dello sviluppo tecnologico rappresenta una sfida per accelerare i processi autorizzativi al rimborso”.
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