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Aumento del diabete, con pazienti caratterizzati da marcata vulnerabilità e fragilità

Intervista a Paola Pisanti, Consulente Esperto Malattie Croniche, Ministero della Salute

Nel corso dell’evento “LA PANDEMIA DIABETE T2 – DAI MODELLI ORGANIZZATIVI, ALLE CRITICITÀ GESTIONALI, ALLE NUOVE OPPORTUNITÀ DI CURA – VENETO”, organizzato da Motore Sanità con il contributo di Menarini Group e la collaborazione scientifica di AMD, è intervenuta Paola Pisanti, Consulente Esperto Malattie Croniche, Ministero della Salute.

“Parlare oggi di diabete di tipo 2, approfondendo alcuni aspetti quali le nuove cronicità, l’innovazione e l’assistenza di prossimità, significa fare una lettura trasversale di alcuni atti di programmazione o norme che vanno in particolare dal recente Patto per la salute, il Piano nazionale della cronicità, il Piano di prevenzione, la legge delega sugli anziani e l’altra sulla non autosufficienza e i contratti delle varie categorie professionali, per poi definire in quale direzione promuovere il cambiamento”, spiega la dottoressa Pisanti. “L’aumento del diabete – continua Pisanti – con pazienti caratterizzati da marcata vulnerabilità e fragilità, ha reso evidente la necessità di ripensare il rapporto tra assistito e territorio al fine di renderlo più sinergico con i servizi attualmente offerti dai centri diabetologici multi-professionali e di garantire maggiore integrazione tra le Strutture. In particolare sarà necessario riorientare i ruoli che dovranno avere i centri specialistici, le cure primarie, l’area infermieristica e la farmacia dei servizi, perché il processo di riforma del SSN alla luce del PNR, con la forza economica che possiede, e dei DM 70 e 77, comporterà sempre di più il modificarsi delle logiche di governance. Si auspica che il modello organizzativo, recuperando l’esperienza clinico-assistenziale maturata negli ultimi anni, sappia declinare il patrimonio di professionalità, cultura e competenze, con una migliore assistenza di prossimità, utilizzando anche l’opportunità offerta dalle nuove tecnologie. La Regione Veneto ha recepito sia il Piano diabete del 2012 che il Piano della cronicità del 2016, e la gestione integrata del paziente diabetico ha trovato in essa, sotto il profilo culturale, sicuramente terreno fertile: puntando sul potenziamento di strumenti per la condivisione dei dati, percorsi formativi e risorse umane. Inoltre nel 2014, con l’obiettivo di sviluppare metodologie per la stratificazione della popolazione, è stato adottato dalla Regione Veneto, il sistema ACG (Adjusted Clinical Groups) che consente di attribuire pesi proporzionati al carico di malattia e destinare le risorse in modo più coerente con i bisogni di salute, garantendo al contempo la sostenibilità del Sistema Sanitario”.

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