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Nuovi ceppi batterici e nuove sfide terapeutiche

Intervista a Patrizio Armeni, Associate Professor of Practice di Government, Health and Not for Profit – SDA Bocconi

L’antibiotico-resistenza rappresenta una crescente minaccia globale che, se non adeguatamente contrastata, potrebbe causare fino a 10 milioni di morti all’anno entro il 2050 e generare un impatto economico superiore a un trilione di dollari all’anno dopo il 2030. Per discutere e affrontare questo problema cruciale, esperti clinici, farmacoeconomici e responsabili regionali del settore farmaceutico si sono riuniti a Roma durante l’evento “COMBATTERE L’ANTIBIOTICO-RESISTENZA IN ITALIA – Aspetti clinici, farmacoeconomici e di governance“. L’evento, organizzato da Motore Sanità, ha visto la direzione scientifica della SDA Bocconi School of Management e il contributo incondizionato di Viatris.

L’innovazione gioca un ruolo cruciale Patrizio Armeni, Associate Professor of Practice di Government, Health and Not for Profit alla SDA Bocconi, ha sottolineato: “Quando parliamo di antibiotico-resistenza, l’innovazione è una delle chiavi per superare l’impasse in cui ci troviamo. I farmaci sviluppati in passato hanno spesso generato, a causa di un uso eccessivo e di prescrizioni inappropriate, resistenza e conseguente inefficacia. La ricerca di nuovi farmaci è quindi fondamentale. Tuttavia, l’innovazione non è l’unico fattore: senza di essa, rischiamo di affrontare continue problematiche. I nuovi ceppi batterici più resistenti richiedono farmaci differenti. Pertanto, l’impegno di tutti coloro che operano nell’innovazione, insieme ai policy maker e agli analisti come quelli della SDA Bocconi, è di facilitare la produzione, la ricerca e la diffusione di nuovi farmaci, compresi gli antibiotici”.

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