Con l’aumento dei casi in Brasile, Bolivia, Perù, Cuba e Colombia, l’Istituto Superiore di Sanità fornisce indicazioni sui sintomi, chi è a rischio e come proteggersi da questa infezione trasmessa da insetti
Il virus Oropouche è recentemente tornato al centro dell’attenzione globale a causa dei primi decessi registrati e di un numero crescente di casi in diverse parti del mondo. L’Istituto Superiore di Sanità (ISS) ha aggiornato il proprio sito con una Faq sull’infezione per fornire informazioni cruciali su questo arbovirus, che sta preoccupando le autorità sanitarie.
Che cos’è il virus Oropouche?
Il virus Oropouche (Orov) è un arbovirus a RNA, appartenente alla famiglia dei Bunyaviridae, che circola principalmente nell’America centrale, meridionale e nei Caraibi. Questo virus viene trasmesso agli esseri umani principalmente attraverso la puntura di Culicoides paraensis, un piccolo dittero ematofago simile a un moscerino, che si trova nelle aree endemiche in zone boschive vicino a ruscelli, stagni e paludi. Anche alcune zanzare come Culex quinquefasciatus possono fungere da vettori. Al momento, nessuno di questi vettori è presente in Italia o in Europa, e non è stata confermata la possibilità di trasmissione da uomo a uomo del virus.
Sintomi dell’infezione da virus Oropouche
Riconoscere l’infezione da virus Oropouche è fondamentale per una diagnosi tempestiva. I sintomi principali includono:
- Febbre
- Mal di testa
- Dolore articolare
- Fotofobia (sensibilità alla luce)
- Diplopia (visione doppia)
- Nausea
- Vomito
Se si manifestano questi sintomi dopo un viaggio nelle aree in cui il virus è presente, è consigliabile rivolgersi immediatamente a un medico, specificando i dettagli del soggiorno.
Chi rischia di contrarre il virus Oropouche?
Il rischio di infezione è elevato per chi viaggia nei Paesi dove il virus è endemico. Nel 2024, al 23 luglio, sono stati registrati oltre 7.700 casi nel mondo, distribuiti in Brasile, Bolivia, Perù, Cuba e Colombia. Recentemente, sono stati segnalati alcuni casi importati anche in Italia, tutti senza conseguenze gravi.
Come proteggersi dal virus Oropouche
Per chi si trova nelle aree a rischio, l’ISS raccomanda diverse precauzioni per evitare il contatto con gli insetti vettori:
- Utilizzare repellenti chimici: Applicare repellenti sulla pelle esposta e sui vestiti.
- Indossare vestiti protettivi: Preferire abiti che coprano braccia e gambe.
- Soggiornare in ambienti protetti: Utilizzare zanzariere alle finestre e dormire sotto zanzariere.
- Limitare le attività all’aperto: Evitare di uscire all’alba e al crepuscolo, quando l’attività degli insetti è maggiore.
Situazione attuale e misure di monitoraggio
Il ministero della Salute brasiliano ha recentemente riferito dei primi due decessi causati dal virus Oropouche, mentre sono in corso indagini su sei casi di trasmissione verticale associati ad aborto spontaneo, morte fetale e/o microcefalia, come comunicato dall’Organizzazione panamericana della sanità (Paho).
L’Istituto Superiore di Sanità in Italia sta monitorando la situazione, offrendo supporto tecnico-scientifico al sistema sanitario nazionale e al Ministero della Salute. Il laboratorio nazionale di riferimento dell’ISS è impegnato nelle attività di conferma diagnostica e caratterizzazione microbiologica, grazie a un team multidisciplinare di esperti che valuta il rischio per la sanità pubblica nei suoi aspetti virologici, entomologici ed epidemiologici.
Conclusioni
La malattia da virus Oropouche rappresenta una nuova sfida per la salute pubblica, specialmente nelle regioni tropicali e subtropicali. La prevenzione attraverso l’uso di repellenti, abiti protettivi e zanzariere rimane la strategia più efficace per ridurre il rischio di infezione. Chiunque pianifichi viaggi nelle aree endemiche deve essere consapevole dei rischi e adottare le misure preventive necessarie per proteggere la propria salute.
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