L’intervento è stato eseguito alle Molinette
Un piccolo paziente di soli 40 giorni, nato con una rara e grave patologia oculare, è stato salvato dalla cecità grazie a un’operazione innovativa eseguita con l’ausilio della tecnologia 3D. L’intervento, il primo al mondo di questo tipo su un neonato, è stato eseguito nel reparto di Oculistica delle Molinette, Città della Salute di Torino.
Il neonato presentava una cataratta congenita associata a una rarissima malformazione della parte posteriore dell’occhio, dovuta a uno sviluppo incompleto delle strutture oculari. La diagnosi è stata effettuata nelle prime settimane di vita grazie all’équipe della dottoressa Caterina Carbonara della Neonatologia dell’ospedale Sant’Anna, che aveva rilevato un riflesso bianco anomalo (leucocoria) nella pupilla. Questo segno precoce ha consentito di prendere la tempestiva decisione di intervenire per scongiurare una cecità irreversibile.
L’operazione ha coinvolto entrambi gli occhi del neonato, trattati sia nella parte anteriore sia in quella posteriore tramite una combinazione di vitrectomia bilaterale e chirurgia della cataratta congenita. La tecnica utilizzata ha rappresentato un passo avanti significativo per la chirurgia oculistica: grazie al sistema di visualizzazione 3D, i chirurghi hanno potuto percepire una profondità e una precisione nettamente superiori rispetto a quanto possibile con i microscopi tradizionali. Questa capacità di vedere con maggiore chiarezza ha rivestito un’importanza cruciale, data la delicatezza e le dimensioni ridottissime degli occhi del piccolo paziente.
L’assessore alla Sanità della Regione Piemonte, Federico Riboldi, ha sottolineato come “la tempestività dell’intervento e la competenza degli specialisti di tutti gli ospedali della Città della Salute di Torino siano state determinanti per offrire al neonato una possibilità concreta di vedere la bellezza del mondo attorno a sé”. Anche il direttore generale della Città della Salute, Giovanni La Valle, ha ribadito l’importanza dell’innovazione tecnologica nella struttura: “Questo intervento rappresenta un esempio significativo dei progressi della chirurgia oculistica e di come l’utilizzo delle innovazioni tecnologiche permetta di affrontare i casi più complessi, fino a poco tempo fa ritenuti non trattabili”.
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