Dal Formoso Therapy Show ai reparti ospedalieri, il cantautore e psicoterapeuta rivoluziona l’approccio alla salute mentale con musica e teatro interattivo
Adriano Formoso è un personaggio già noto da molti anni ai mass media, ma parlarne in maniera approfondita forse è un aspetto che manca. Professionista stimato in ambito accademico, nel suo lavoro racchiude tanta preparazione ed esperienza. Cantautore, psicologo e psicoterapeuta milanese, è rinomato per il suo approccio innovativo che integra musica, neuroscienze e psicologia. Ha introdotto la musica in contesti ospedalieri e carcerari, focalizzandosi sullo studio della relazione tra musica, cervello ed emozioni. E’ soprattutto il pionere della “Neuropsicofonia”, e fondatore di un Centro di Ricerca in Psicoanalisi di Gruppo e Neuropsicofonia. Ha sviluppato il “Formoso Therapy Show”, uno spettacolo che combina musica, teatro e psicologia per stimolare la riflessione del pubblico. La sua carriera evidenzia un impegno costante nel rendere l’arte uno strumento potente di trasformazione e benessere.
Come si manifesta la Neuropsicofonia nei diversi contesti di applicazione, ed in breve di che cosa si tratta?
La Neuropsicofonia è una disciplina frutto di dieci anni di ricerca insieme ai miei collaboratori, sugli effetti di determinate stimolazioni acustiche sul cervello e l’unità mente-corpo. E’ un ausilio trattamentale in vari ambiti clinici e tra i più noti l’ostetricia e il perinatale, la cardiologia, i disturbi del sonno e quelli psicologici soprattutto i disturbi d’ansia. Aver coadiuvato arte e scienza ha permesso di aprirmi a un ventaglio di opportunità, dalla divulgazione televisiva, alla formazione e a innovative forme di spettacolo interattivo, sempre con l’obiettivo di integrare musica, psicologia e scienza per il benessere individuale e collettivo. In un contesto di tipo televisivo, ad esempio, sono stato in passato protagonista della rubrica del TG2 “Tutto il bello che c’è” con le mie “pillole” di “Canzoneterapia e Neuropsicofonia”. Nel campo della ricerca e formazione, nel 2014 ho fondato il Centro di Ricerca in Psicoanalisi di Gruppo ad orientamento bioniano e di Neuropsicofonia, situato a Garbagnate Milanese. Questo centro rappresenta un punto focale per lo studio e lo sviluppo dell’approccio. Inoltre, già in giovane età, unendo arte e terapia, ho lavorato presso il Carcere Minorile Beccaria di Milano e successivamente nei servizi territoriali per le tossicodipendenze, nelle comunità terapeutiche e nei centri psicosociali. In particolare, mi sono occupato di pazienti schizofrenici gravi, e con l’ausilio della Neuropsicofonia durante le attività di gruppo e, attraverso questa esperienza, la comunità scientifica locale ha potuto osservare notevoli miglioramenti nei nostri pazienti. Questo dimostra l’efficacia del metodo anche in situazioni cliniche complesse.
Lei è anche il primo cantautore italiano, psicologo, psicoterapeuta, omeopata- naturopata ad aver portato la musica in un reparto ospedaliero di ostetricia e ginecologia presso un ospedale milanese.
Sì. Sebbene non esplicitamente denominata “Neuropsicofonia” in questo specifico contesto, l’iniziativa si è allineata con la ricerca sulla relazione tra musica, cervello ed emozioni e con il pensiero che pone la nascita come momento fondativo dello sviluppo umano.
Ed arriviamo alla sua “creatura”, il Formoso Therapy Show.
Ne vado orgoglioso. E’ uno spettacolo che fonde musica, teatro e psicologia. Descritto come una conferenza-concerto alla scoperta della Neuropsicofonia e di alcuni meccanismi della nostra psiche, utilizza scenografie digitali e video formativi per aiutare il pubblico a riflettere su temi di crescita personale e benessere psicologico. Pone al centro l’importanza di come si nasce e si vivono i primi anni di vita. Sostengo fortemente che l’esperienza di una creatura nel venire al mondo orienta il suo sviluppo verso l’età adulta, tracciando le direzioni che influenzeranno la sua vita. Questo spettacolo è stato accolto con entusiasmo in molti spazi scenici italiani.
Quali sono le specificità di cui si è occupato in particolar modo negli ultimi anni?
Sul campo sono diventato un esperto che esplora argomenti diversi ma interconnessi. Mi concentro sulla salute psicologica e la società, affrontando temi legati all’infanzia, il ruolo educativo della scuola, l’insegnamento e le relazioni tra insegnanti e alunni e le famiglie, gli adolescenti post-covid e il loro contesto sociale e tecnologico, mi affascina la psicologia dei comportamenti collettivi, il Gruppo analitico e la funzione trasformativa della relazione, mi occupo di stress, depressione e ansia nella società contemporanea, le sfide online degli adolescenti, l’ansia da prestazione. Un’altra area significativa di cui mi occupo, anche per via del “Formoso Therapy Show”, è l’interrelazione tra musica, neuroscienze ed emozioni, esaminando come la musica influenzi il cervello e il benessere. Inoltre, tratto di relazioni, la coppia e la sessualità, il tema dell’amore e della famiglia, analizzando dinamiche come le relazioni tossiche, il narcisismo e le sfide della genitorialità. Non può mancare un interesse per attualità e cronaca, dal momento che sono sintonizzato con la realtà che mi circonda, e mi ritrovo da tempo a studiare la psicologia delle guerre, le nuove dipendenze e la violenza di genere. Infine, sostengo con il mio Formoso Therapy Show l’impiego di cultura e spettacolo come strumenti terapeutici e divulgativi. Il mio desiderio è poter rendere la salute mentale più accessibile e meno stigmatizzata, utilizzando l’arte come veicolo di consapevolezza e trasformazione.
I miei prossimi eventi in teatro saranno a Bologna il 19 settembre (Teatro Orione); a Montagnana – Padova il 17 Ottobre; a Garlate – Lecco l’8 Novembre; a Seriate – Bergamo il 15 Gennaio 2026.
I biglietti si posso acquistare attraverso la pagina del mio sito ufficiale www.adrianoformoso.com e su WEBtic





