In passato, in riferimento alla cura e prevenzione del cancro alla mammella, non si riusciva a fornire alle pazienti un servizio integrato. Questo disperdeva la possibilità diagnostica, facendo sentire i pazienti oncologici abbandonati. È invece importante, soprattutto per le donne che hanno grande sensibilità, che ci sia qualcuno che le possa seguire passo passo. Il Professor Renato Thomas, ai microfoni di Personal Doctor ha parlato di alcune tecniche utilizzate in Campania.
LE TECNOLOGIE IMPIEGATE PER LA PREVENZIONE
Una tecnologia molto importante è la localizzazione del letto tumorale mediante clip in titanio. Si tratta di piccole spille in materiale nobile che lasciano un target per il radioterapista. Questa tecnica evita problematiche che prima potevano avvenire con la radioterapia. Invece di sottoporre la paziente a tante sedute, in alcuni casi si riesce – in accordo con il radioterapista – a farne meno.
L’INTERVENTO
La tecnica di intervento più in uso è quella della “T rovesciata”, un intervento che apre i tessuti intorno all’areola e nella parte inferiore della mammella, asportando tutta la ghiandola.
Solitamente, l’intervento avviene in due tempi. In una prima fase si asporta la ghiandola mettendo al di sotto del muscolo pettorale una protesti espansore. Quando la mammella si è espansa fino alla dimensione desiderata, con un intervento molto rapido si sgonfia questo espansore, sostituendolo con la protesi definitiva.
La mastectomia profilattica – cosiddetta sottocutanea – non è un intervento di chirurgia plastica estetica. Però con questa tecnica in due fasi i risultati sono più che buoni. La Regione Campania è convenzionata per questo tipo di interventi, la cui degenza è breve: due giorni.
GESTIRE LA CONTRATTURA CAPSULARE
Con una serie di accorgimenti durante l’atto chirurgico in genere si risolve il problema della capsula. Questo problema si gestisce anche con farmaci e antinfiammatori. Poi, grazie all’ausilio degli ecografisti, si riescono a gestire casi di capsula dolente con iniezioni di cortisone. Quella della capsula è comunque una patologia che si verifica sempre meno spesso.
LA TERAPIA NEOADIUVANTE
Nella cura del cancro alla mammella, il futuro dell’oncologia consiste nel fare la chemioterapia prima dell’intervento chirurgico. In un incredibile numero di persone, dopo la chemioterapia non si è più trovata neanche una cellula tumorale. Infatti il protocollo prevede di fotografare la massa tumorale prima della terapia, perché dopo vi è la possibilità di non sapere più dove andare a ritrovarlo.