L’Abuso di alcool è da sempre un problema sociale in tutto il mondo e nonostante i rischi legati all’abuso di questa sostanza psicoattiva siano noti e devastanti non ne diminuisce il consumo anzi ne aumenta.
In Italia infatti, come evidenziato dal rapporto Istisan 2020 sull’epidemiologia e monitoraggio alcool-correlato in Italia e nelle Regioni, il consumo è aumentato significativamente portando a 8,7mln gli italiani a rischio. Secondo il rapporto l’abuso di alcool è diventato una delle principali cause del peggioramento della salute in Europa.
L’impatto dell’alcol si registra principalmente sulle persone in età lavorativa e produttiva ed è un fattore che impedisce lo sviluppo economico rappresentando un ulteriore onere finanziario per la società con conseguenze per i sistemi sanitari e la giustizia penale che spesso superano i benefici delle entrate fiscali sui prodotti alcolici.
Sono 8 milioni e 700 mila gli italiani considerati bevitori a rischio, una cifra mai registrata prima. Se i maschi restano stabili (6,2 milioni) la curva delle donne ha toccato quota 2,5 milioni. Le fasce d’età che più abusano sono quella dei 16-17enni (M=48,3%, F=40,7%), seguita dagli anziani ultra 65enni. Inoltre, ci sono circa 1,7 milioni di giovani e 2,7 milioni di ultra sessantacinquenni che potrebbero sviluppare patologie e problematiche alcol-correlate. Una vera epidemia che solo in Italia uccide 48 persone ogni giorno, oltre 17mila all’anno di cui tantissimi giovani.
Nel nostro paese questo problema aumenta sempre di più anche perché aumentano i consumatori fuori pasto e i binge drinkers, ovvero tutti coloro che addirittura bevono con il solo fine di ubriacarsi.
Un problema sociale che colpisce trasversalmente tutte le famiglie italiane e che si può evitare soltanto aumentando nei giovani la consapevolezza dei terribili danni che l’abuso di alcool può comportare.
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