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Accesso all’innovazione in Oncologia: Dall’Italia alle Regioni

Una volta che il processo di approvazione dell’Ente Europeo di autorizzazione dei medicinali (EMA) e del corrispondente Ente Nazionale (AIFA), il farmaco è finalmente disponibile per i pazienti malati? Purtroppo no. A questo punto infatti il percorso non è affatto concluso, poichè manca un successivo livello di valutazione da parte delle Regioni, che con appositi strumenti organizzativi e tecnici tra cui il Prontuario Terapeutico Regionale (PTR) hanno spesso l’onere di adottare iniziative finalizzate al contenimento dei tetti di spesa. Ed in alcune regioni esiste un ulteriore livello di valutazione creato dai prontuari ospedalieri (PTO) o dai Prontuari Terapeutici Aziendali (PTA) delle aziende ospedaliere o sanitarie (AO-ASL).

Chiunque può comprendere come questo processo, che certamente potrà garantire un controllo della spesa sul farmaco, sia lungo e estremamente burocratizzato e non è detto che porti a benefici economici su tutto il percorso delle cure. In un momento storico in cui non si fa altro che parlare di semplificazione è evidente come questo sistema vada rivisto rapidamente.

Un primo passo è stato fatto con l’introduzione di una normativa (legge di Bilancio 2017) dedicata ai farmaci cosiddetti Innovativi, la cui innovatività è riconosciuta e concessa da AIFA e che dovrebbe consentire un accesso immediato in ogni singola regione oltre ad una copertura finanziaria Nazionale centralizzata. Ma la attuale velocità della ricerca scientifica nel produrre innovazione in termini di salute richiede una revisione a breve termine di tutto il percorso previsto perchè questa possa arrivare ai pazienti in tempi brevi, pazienti che spesso non possono aspettare ma che comunque sempre hanno diritto alle migliori cure che possano assicurare una migliore qualità della vita.

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