Il Covid e i bambini è un argomento molto delicato. La domanda che viene fatta più sovente è se i bambini siano a rischio o meno a rischio. A rispondere ai microfoni di Doctor Covid è stato Fortunato Lombardo, Professore Associato Pediatria U.O.C. Clinica Pediatrica Policlinico Università Messina.
Il bambino con il Covid, secondo l’esperto, è un soggetto meno rischioso rispetto all’adulto, perché le sue caratteristiche costituzionali e immunitarie sono sicuramente più protette. A dirlo non sono solo i pediatri, ma lo dice anche la letteratura e l’epidemiologia della condizione della malattia. Bisogna rassicurare le famiglie, ma bisogna far si anche che vengano mantenute le stesse condizioni di protezione utilizzate per l’adulto: rispettare le regole per evitare l’ampliamento dei contagi.
Questa seconda ondata purtroppo ci ha dimostrato che l’età media si è abbassata in maniera significativa dal punto di vista statistico, ma il dato rassicurante è che casi di mortalità nei bambini piccoli non ci sono stati se non in casi sporadici.
I primi casi di Covid nei bambini a Wuhan
The New England Journal of Medicine ha riportato uno studio sull’infezione da SARS-CoV-2 nei bambini a Wuhan. Di 1391 bambini con contatti a rischio ricoverati presso il Wuhan Children’S Hospital e sottoposti a tampone nasofaringeo per Sar-CoV-2 mediante RT-PCR:
- 171 bambini sono risultati positivi al tampone
- La mediana di età era 6.7 anni (1d – 15 anni)
- Vi era una lieve prevalenza nel sesso maschile
Tra questi bambini i sintomi più frequenti erano febbricola (maggiore di 37.5 gradi), tosse e iperemia faringea.
Di questi bambini 3 pazienti hanno necessitato di cure intensive e IOT. Tutti e tre i bambini presentavano però comorbilità (idronefrosi, leucemia in trattamento chemioterapico, invaginazione. Purtroppo è stato registrato anche un decesso: un bimbo di 10 mesi con invaginazione intestinale che sviluppato insufficienza multiorgano e che è deceduto 4 settimane dopo l’ingresso in ospedale.