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Campagna contro la violenza verso i professionisti sanitari

Con la headline “Ti ha salvato. Ti salverà ancora. Rispetta chi si prende cura di te e dei tuoi cari” parte la campagna di comunicazione e social lanciata dal Ministero della Salute per portare all’attenzione generale il ruolo essenziale del personale sanitario nella vita di ciascuno di noi. Un messaggio che sottolinea un concetto fondamentale: almeno una volta nella vita, ognuno di noi o una persona a noi cara ha ricevuto cure e assistenza da un operatore sanitario. La frase crea un legame emotivo e induce alla riflessione sulla riconoscenza e il rispetto dovuti a chi si dedica alla salute altrui. La campagna informa inoltre che, con la Legge 171/2024, chi aggredisce chi lavora nei luoghi di cura rischia l’arresto in flagranza anche differita e sono previste pene più severe per chi danneggia beni delle strutture sanitarie.

Messaggi chiave

  • Le aggressioni contro chi lavora nei luoghi di cura mettono a rischio la vita di tutti.
  • Con la Legge 171/2024, chi aggredisce chi lavora nei luoghi di cura rischia l’arresto in flagranza anche differita. Pene più severe per chi danneggia beni delle strutture sanitarie.
  • Rispetta chi, ogni giorno, si prende cura di te e dei tuoi cari. La violenza non è mai la soluzione.
    Obiettivi
  • Evitare le manifestazioni di violenza nei luoghi di cura, rivolte ai professionisti sanitari, socio-sanitari, ausiliari e di assistenza e cura, responsabilizzando i cittadini ed in particolare gli utenti delle strutture di cura e i loro congiunti.
  • Informare sulle novità della legge 171/2024, che punisce chi aggredisce chi lavora nei luoghi di cura rischia l’arresto in flagranza anche in differita e introduce pene più severe per chi danneggia beni delle strutture sanitarie.
    Target
    Persone che si rivolgono agli ospedali e alle strutture di assistenza e cura e ai loro amici e familiari.

Contenuto dei messaggi
Il contrasto tra l’impegno dei professionisti sanitari, socio-sanitari, ausiliari e di assistenza e cura e il messaggio sulla violenza rafforza l’importanza del rispetto per chi si prende cura di noi, facendo emergere la contraddizione insita in ogni atto di aggressione nei confronti di chi ci protegge e cura. Il messaggio ricorda inoltre le conseguenze legali dei gesti di violenza.

Strumenti e mezzi
Campagna social diffusa su tutte le piattaforme social del Ministero della Salute e locandine scaricabili per diffondere il messaggio, soprattutto presso i luoghi di assistenza e cura. https://www.salute.gov.it/portale/professioniSanitarie/dettaglioOpuscoliProfessioniSanitarie.jsp?lingua=italiano&id=571

Timing
La campagna ha inizio il 12 marzo 2025 in occasione della Giornata nazionale di educazione e prevenzione contro la violenza nei confronti degli operatori sanitari e socio-sanitari e prosegue per tutto il mese.

Intanto la notte scorsa i carabinieri di Giugliano, in provincia di Napoli, sono intervenuti nell’ospedale San Giuliano per un’aggressione.
Un 48enne è stato visitato e poi dimesso dal pronto soccorso. Ritenendo che la visita non fosse stata approfondita è tornato nel pronto soccorso e ha aggredito l’infermiere che l’aveva controllato come denuncia Nessuno Tocchi Ippocrate.
La vittima non ha riportato lesioni. Indagini in corso per ricostruire dinamica.

“Nell’ultimo anno, secondo i dati diffusi dalla Federazione italiana aziende sanitarie e ospedaliere, le aziende sanitarie italiane – dichiara il deputato Avs Francesco Emilio Borrelli- hanno registrato un incremento del 5,5% degli episodi di aggressione ai danni del personale, consolidando una tendenza già osservata negli ultimi anni. In media, ogni azienda ha subito 116 episodi di violenza in un solo anno. Si tratta di un chiaro fallimento della strategia messa in campo dal Ministro competente e dal Governo. Non sono riusciti a realizzare un reale sistema di sicurezza nei pronto soccorso non riuscendo a garantire, come annunciato, la presenza di uomini delle forze dell’ordine. Hanno ulteriormente ridotto i fondi alla sanità pubblica. Il risultato è il disastro a cui siamo arrivati”.

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