Nel tentativo di comprendere al meglio gli aspetti legati all’impatto della situazione emergenziale sulla salute mentale della popolazione Mondo Sanità ha intervistato Domenico Semisa,Direttore Dipartimento Salute Mentale, ASL Bari e Presidente Società Italiana di Riabilitazione Psicosociale
La pandemia da Covi-19 ha avuto un fortissimo impatto sulla vita di tutti gli italiani.
Gli effetti della pandemia infatti non si sono fermati alla salute ma ha avuto ripercussioni economiche e sociali importantissime.
Questo mix di situazioni stressi o di disagio stanno avendo anche un forte impatto sulla salute mentale.
Benché in tutti i Paesi le conoscenze sull’impatto della pandemia sulla salute mentale siano ancora limitate e perlopiù derivate da esperienze solo parzialmente assimilabili all’attuale epidemia, come quelle che si riferiscono alle epidemie di SARS o Ebola, è vero che c’è stato un aumento nella domanda di interventi psicosociali ed è verosimile che aumenterà notevolmente nei prossimi mesi e anni.
Nel tentativo di comprendere al meglio gli aspetti legati all’impatto della situazione emergenziale sulla salute mentale della popolazione Mondo Sanità ha intervistato Domenico Semisa, Direttore Dipartimento Salute Mentale, ASL Bari e Presidente Società Italiana di Riabilitazione Psicosociale.
Gli ultimi mesi hanno comportato molte sfide, in particolare per gli operatori sanitari, gli studenti, i familiari dei pazienti affetti da COVID-19, le persone affette da disturbi mentali e più in generale le persone che versano in condizioni socio-economiche svantaggiate, e i lavoratori i cui mezzi di sussistenza sono stati minacciati.
L’impatto economico sostanziale della pandemia può infatti ostacolare oltre che i progressi verso la crescita economica anche quelli verso l’inclusione sociale e il benessere mentale.
Numerosi studi mostrano che la perdita di produttività lavorativa è tra i principali determinanti della cattiva salute mentale.