Un miglioramento della prognosi di encefalopatia epatica durante il primo ricovero comporta una riduzione dell’elevato rischio di ricadute che aiuta a comprimere l’impatto dei costi tanto diretti che indiretti.
Un recente studio (Sciattella P, Mennini FS, et al, 2018), basato su dati italiani di real-world, si è occupato di calcolare il burden economico dell’encefalopatia epatica relativamente ai costi sostenuti dal Servizio sanitario nazionale per le ospedalizzazioni dovute ad episodi di encefalopatia epatica conclamata (OHE).
L’encefalopatia epatica (HE) comprende uno spettro di alterazioni neuropsichiatriche potenzialmente reversibili osservate in pazienti con disfunzione epatica e/o shunt porto-sistemico.
Al fine di determinare in maniera completa ed affidabile il burden della patologia, è stato deciso, da una parte, di confrontare i dati provenienti dai trial clinici “tradizionali” con i dati italiani di real-world per ottenere informazioni puntuali con riferimento agli outcome clinici, e dall’altra si è andati a stimare il burden economico dell’encefalopatia epatica relativamente ai costi reali sostenuti dal Servizio sanitario nazionale. Come riferimento è stato preso il database amministrativo della Regione Marche per le ospedalizzazioni dovute a episodi di encefalopatia epatica (HE) conclamata (OHE) così poi da riparametrarlo a livello nazionale.
Lo studio suggerisce che i pazienti con encefalopatia epatica sono caratterizzati da una storia clinica più severa di quella riportata in letteratura.
In particolare:
l’incidenza di altri ricoveri dopo il primo risulta pari al 62%, più elevata di altri studi osservazionali italiani o di trial clinici.
La probabilità di decesso al primo ricovero risulta pari al 32% (superiore rispetto studi osservazionali e RCT).
Ancora, la probabilità di decesso, dei dimessi, per tutte le cause risulta pari al 29% nel primo anno e al 33% entro il secondo (anche qui più elevata rispetto studi osservazionali e RCT), generando un conseguente impatto economico per il Servizio sanitario nazionale pari a 13.000 euro per paziente.
Riportando il valore a livello nazionale, viene stimata una spesa di circa 200 milioni di euro per la sola assistenza ospedaliera.
L’encefalopatia epatica richiede quindi un’attenta valutazione clinica per cercare di prevenire il primo episodio. Prevenire il primo episodio determina, accanto ad un migliore risultato in termini di efficacia, un’importante riduzione dei costi diretti sanitari. Ancora, un miglioramento della prognosi durante il primo ricovero comporta una riduzione dell’elevato rischio di ricadute che aiuta a comprimere l’impatto dei costi (tanto diretti che indiretti).
Emerge quindi in maniera forte la necessità di utilizzare trattamenti appropriati dopo il primo ricovero così da migliorare l’efficacia dell’intervento con una gestione più efficiente dei pazienti all’interno del percorso assistenziale.
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