L’ictus cerebrale rappresenta la causa principale di epilessia nel 40% dei casi sopra i 60 anni, con implicazioni per il trattamento e la qualità della vita dei pazienti.
L’epilessia post ictus è una condizione sempre più riconosciuta, soprattutto nei pazienti di età avanzata. Studi recenti hanno rivelato che, dopo i 60 anni, l’ictus cerebrale rappresenta la causa di circa il 40% dei casi di epilessia, mettendo in evidenza una relazione complessa tra le due patologie. Sebbene la connessione tra ictus ed epilessia fosse già nota, il crescente numero di pazienti anziani che sviluppano crisi dopo un ictus rende fondamentale un approfondimento continuo su come diagnosticare e trattare questa condizione.
La relazione tra ictus cerebrale ed epilessia post ictus
L’ictus cerebrale può provocare danni permanenti al cervello che aumentano il rischio di sviluppare epilessia. Più grave è il danno cerebrale, maggiore sarà la probabilità di insorgenza di crisi epilettiche. In particolare, l’epilessia post ictus si manifesta in modo diverso a seconda del tempo trascorso dall’evento cerebrale. Si distinguono infatti due tipologie di crisi: quelle precoci, che si verificano entro una settimana dall’ictus, e quelle tardive, che si manifestano anche a distanza di mesi o anni.
Le crisi precoci sono generalmente dovute alle modificazioni del tessuto nervoso causate dal danno immediato dell’ictus. In questi casi, non è necessario un trattamento preventivo, ma è essenziale monitorare il paziente per rilevare eventuali recidive. Al contrario, le crisi tardive indicano lo sviluppo di un’epilessia vera e propria, legata alla “cicatrice” cerebrale lasciata dall’ictus. Queste crisi, che hanno un rischio elevato di recidiva, possono evolvere in una “epilessia da causa vascolare” e richiedono un trattamento farmacologico mirato.
I fattori di rischio per lo sviluppo di epilessia post ictus
Non tutti gli ictus comportano lo stesso rischio di sviluppare epilessia. Le crisi post ictus sono più comuni nei pazienti che hanno subito ictus di grande entità, come le emorragie cerebrali o gli ictus che coinvolgono aree cerebrali estese. Altri fattori di rischio includono il declino cognitivo preesistente, malattie concomitanti (come infezioni), e la gravità del danno cerebrale. Massimo Del Sette, Direttore U.O.C. Neurologia del Policlinico San Martino di Genova, sottolinea che le epilessie di nuova diagnosi in età avanzata riconoscono l’ictus cerebrale come la causa principale nel 40% dei casi, con un aumento del carico socio-economico già elevato.
Trattamento dell’epilessia post ictus
Il trattamento dell’epilessia post ictus deve essere personalizzato, tenendo conto della gravità dell’ictus e delle comorbidità del paziente. La decisione di introdurre una terapia farmacologica anticrisi deve essere presa in collaborazione tra neurologi esperti in malattie cerebrovascolari ed epilettologi. Ogni paziente con ictus cerebrale spesso assume già farmaci per altre condizioni, come antiaggreganti, anticoagulanti e farmaci per il diabete e l’ipertensione. È fondamentale valutare attentamente le possibili interazioni farmacologiche prima di prescrivere un trattamento farmacologico per l’epilessia.
In questo contesto, la scelta di farmaci di nuova generazione può essere vantaggiosa. Laura Tassi, past president della LICE e neurologo presso la Chirurgia dell’Epilessia e del Parkinson del Niguarda di Milano, afferma che i farmaci di nuova generazione sono preferibili in quanto presentano minori interazioni con altri farmaci e una migliore tollerabilità, soprattutto per quanto riguarda effetti collaterali sulla vigilanza, sulle funzioni motorie e cognitive, che potrebbero essere già compromesse dalla malattia cerebrovascolare.
La gestione globale del paziente
La gestione dell’epilessia post ictus richiede un approccio integrato che coinvolga non solo il trattamento medico, ma anche il supporto psicologico e sociale. Come sottolinea Carlo Andrea Galimberti, Presidente della LICE, la relazione tra ictus e epilessia è complessa e bidirezionale: l’ipertensione arteriosa, uno dei principali fattori di rischio per l’ictus, è anche un fattore di rischio per lo sviluppo di crisi epilettiche. Inoltre, è noto che alcuni farmaci anticrisi possono influire negativamente su fattori di rischio cerebrovascolari, aumentando ulteriormente la necessità di un trattamento personalizzato.
L’importanza di una collaborazione tra A.L.I.Ce. Italia Odv e LICE
La recente collaborazione tra A.L.I.Ce. Italia Odv e LICE ha portato a un’iniziativa congiunta per affrontare le sfide dell’epilessia post ictus. Questa alleanza si concentra sulla condivisione di esperienze e pratiche migliori, con l’obiettivo di migliorare la qualità della vita dei pazienti e dei loro familiari. Andrea Vianello, Presidente di A.L.I.Ce. Italia Odv, ha evidenziato l’importanza di una rete di supporto che combini la cura clinica con l’assistenza extra-clinica, per ottimizzare la gestione delle patologie neurologiche e migliorare il benessere complessivo dei pazienti.