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Giro D’Italia, a Piazza Plebiscito corre la prevenzione oncologica

Giro D’Italia, a Piazza Plebiscito corre la prevenzione oncologica:
In pista il progetto “non giriamoci intorno”. I primati della rete oncologica campana

Sandro Pignata, primario dell’istituto tumori di Napoli Pascale e responsabile della rete oncologica campana, Paolo Ascierto, a capo del dipartimento di Immunoterapia dei tumori e tra i massimi esperti al mondo contro il melanoma, Fortunato Ciardiello ordinario di oncologica della Vanvitelli ai vertici della Società scientifica europea e Ugo Trama, hanno dato il via poco fa a Piazza Plebiscito all’ iniziativa “Non giriamoci intorno” di Merck Italia per la sensibilizzazione sul binomio Sport e Salute e la prevenzione delle malattie oncologiche in particolare in campo urologico. Presentato un Manifesto sulla umanizzazione delle cure in Oncologia. Fari puntati sui temi della ricerca oncologica, della prevenzione, sull’importanza dell’attività fisica, i programmi di screening regionali e il modello della rete oncologica campana.
“Nonostante i continui progressi in ambito oncologico, il cancro continua ad avere un impatto molto serio anche nel nostro Paese – ha sottolineato Ascierto – si stima infatti che in Italia nel 2024 le nuove diagnosi di tumore siano state 390.000 (più di 1000 nuovi casi al giorno) di cui 214.000 nuovi casi negli uomini e 175.000 nuovi casi nelle donne. Dati che dimostrano la necessità di puntare sulla prevenzione e sula ricerca per trattamenti efficaci come si è riuscito a fare nel Melanoma che negli ultimi anni hanno consentito di cambiare la storia clinica della malattia e di approcciare in maniera innovativa anche i tumori difficili da trattare. Approcci innovativi come l’immunoterapia e i farmaci biologici che lasciano intravedere un futuro rivoluzionario per la cura del cancro”. È per questo che Merck Italia, in collaborazione con le associazioni di pazienti AILAR, WALCE e PaLiNUro e con clinici di riferimento in ambito oncologico, ha realizzato il Manifesto per L’Umanizzazione delle Cure in Oncologia. Un documento presentato a marzo scorso nel corso di un incontro tenutosi a Roma presso la Sala stampa della Camera dei Deputati per portare avanti l’impegno a rispondere ai bisogni ancora insoddisfatti per rendere centrale il benessere complessivo del paziente, come parte integrante del percorso terapeutico. Il Manifesto parte proprio da questo presupposto e mira a mettere a punto azioni specifiche e concrete, attuate grazie alla collaborazione di tutti gli attori coinvolti. “Abbiamo iniziato la nostra ricerca a metà degli anni ’80 – avverte una nota di Merck – ed abbiamo introdotto il nostro primo trattamento in Italia, un farmaco per la terapia del carcinoma del colon retto, nel 2004. Uno spirito pionieristico che ci ha spinto ad investire risorse significative in Ricerca e Sviluppo, con una pipeline di potenziali nuovi trattamenti in costante evoluzione. L’innovazione può fornire nuove cure ai pazienti”.
“L’innovazione deve però partire dai pazienti e da chi si prende cura di loro dalla conoscenza dei loro bisogni reali – spiega Pignata – il cancro può essere un nemico battibile se riconosciuto e trattato in tempo, ed è per questo che, nel corso degli anni, abbiamo messo le nostre conoscenze al servizio di una Rete oncologica in cui c’è tutto, prevenzione, campagne di comunicazione per la promozione dello screening ma soprattutto la presa in carico per cure tempestive ed efficaci”.

E non è un caso che nel sesto rapporto sulle performance 2024 delle reti oncologiche regionali la Roc, la rete oncologica campana compia un balzo in avanti: già piazzatasi in un lusinghiero quinto posto nella precedente rilevazione, sale ora sul podio, raggiungendo il terzo posto.
“La gestione dei pazienti oncologici presenta sfide complesse – spiega Sandro Pignata – richiedendo un approccio organizzativo articolato per garantire diagnosi e trattamenti tempestivi”.
La regione Campania, con circa 6 milioni di abitanti e 33.000 nuovi casi di cancro all’anno, affronta tassi di mortalità per cancro superiori alla media nazionale e storici modelli di mobilità passiva. Per cercare di arginare queste criticità, nel settembre 2016 è stata istituita la Rete Oncologica Campana (ROC), un Comprehensive Cancer Center Network (CCCN) che comprende 11 Centri oncologici di riferimento, 7 Aziende sanitarie locali (Asl) e, con il Decreto 477 del 2022, anche le Case di cura accreditate. In ciascuna azienda e fra le aziende, sono stati attivati Gruppi oncologici multidisciplinari (Gom) che prendono in carico i pazienti, indirizzandoli verso il percorso diagnostico e terapeutico più adeguato, secondo linee guida definite nei Percorsi diagnostici terapeutici assistenziali (Pdta) regionali (21 quelli attivi).
In sintesi, l’istituzione della Rete oncologica campana (Roc) ha significativamente migliorato la gestione e la presa in carico dei pazienti oncologici in Campania. L’introduzione della piattaforma digitale ha reso possibile un approccio sistematico e integrato, facilitando la multidisciplinarietà, ottimizzando la gestione dei percorsi diagnostico-terapeutici e monitorando costantemente le performance del sistema. I risultati ottenuti, in particolare la riduzione dei tempi di attesa e l’aumento della capacità di presa in carico, testimoniano il successo della Roc nell’affrontare le sfide oncologiche regionali e nel migliorare l’efficienza e l’efficacia del sistema sanitario campano. La continua evoluzione della Roc e l’adozione di nuove tecnologie e moduli innovativi, come CICERO, rappresentano insomma un passo fondamentale verso una gestione ancora più tempestiva e personalizzata delle cure oncologiche.
“Chiunque affermi che questa rivoluzione abbia determinato una peggiore qualità della presa in carico dei pazienti – conclude Pignata – afferma il falso sapendo di mentire e rischia di vanificare gli immani sforzi di tutti i professionisti della Rete oncologica campana”.

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