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Governo della Salute, Campania: l’intersindacale detta l’agenda per Ministero e Regione

Lettera appello al governatore De Luca e al ministro Schillaci

Campania, parte dai sindacati della dirigenza medica della Campania una lettera appello al Governatore della Regione Vincenzo De Luca e al ministro della Salute Orazio Schillaci in cui sono condensate una serie di proposte operative per provare ad affrontare i principali nodi della Sanità del Paese, dalle carenze di personale in servizi chiave come quelli di pronto soccorso e delle reti dell’emergenza e urgenza, alle fughe dei camici bianchi dalle prime linee verso altre strutture e il privato, dalle tante aggressioni spesso frutto di disfunzioni e lunghe attese delle aree critiche, alle riforme per rendere più attrattivi servizi e reparti di cura e garantire i Lea, puntando ovviamente a servizi di cura che, a livello nazionale come a livello regionale, siano maggiormente rispondenti alle attese dell’utenza logorate dai ripetuti stop assistenziali verificatisi negli ultimi anni a causa della pandemia. A prendere carta e penna sono i segretari regionali di Anaao Assomed, della Cimo, Fassid, gli anestesisti ddell’Aaroi Emac, Cgil, Cisl e Uil medici e dirigenti sanitari Fvm Fesmed, Anpo Ascoti. 

Ecco il testo della loro nota

La situazione sanitaria a livello nazionale diventa sempre più complessa se non addirittura critica con conseguenze deflagranti per i Cittadini e per tutti i Professionisti che lavorano in sanità.In particolare, la panoramica nell’ambito dell’emergenza-urgenza è diventata drammatica con immagini quotidiane che mostrano un’assistenza sull’orlo del collasso. 

La professione medica e sanitaria non è più attrattiva, i concorsi soprattutto per l’area di emergenza e urgenza vanno deserti e molte volte se assunti i professionisti si dimettono, la carenza nei prossimi 3 anni sarà complessivamente di 4.200 medici nel territorio nazionale di cui 800 solo in Campania, nel 118 per carenza di medici sono presenti nella città di Napoli solo 5 ambulanze medicalizzate a fronte delle 17 necessarie e previste dal DM 70/2015. 

PROPOSTE DI RESPIRO REGIONALE 

L’Obiettivo è quello di una Sanità sicura con un Ospedale sicuro con le risorse disponibili, tentando di ottimizzare il poco che si ha:

1. L’andata a regime della reale apertura dell’emergenza dei 2 Policlinici sarebbe una reale ossigenazione del sistema attuale in enorme difficoltà, che renderebbe quantomeno immediata l’implementazione di altre Reti Emergenza tempo dipendenti. 

2. L’indennità economica prevista dalla finanziaria regionale di 100 euro l’ora, al netto degli oneri riflessi, per incentivare il lavoro nell’area critica, deve andare immediatamente a regime in tutte le Aziende Sanitarie, con precise direttive da parte della Regione, in cui si preveda la partecipazione su base volontaria delle branche equipollenti e affini in orario aggiuntivo senza erosione dei Fondi destinati ai Dirigenti. 

Si può prevedere anche che i neoassunti nelle divisioni di area medica affini ed equipollenti a Medicina e Chirurgia d’Accettazione ed Urgenza (MeCAU), rendano dei turni in P.S nella misura massima del 30% per i primi 2 anni; 

3. Prevedere nell’AIR Regionale per i Medici del 118 delle forme di incentivazione in analogia ai dipendenti Dirigenti Medici e Sanitari;

4. Aprire un Tavolo Tecnico insieme ai rappresentati della Continuità Assistenziale per prevedere un’integrazione reale di questi Colleghi per affrontare le patologie a bassa complessità interagendo con i Colleghi dell’Emergenza 118, prevedendo un numero unico di chiamata;

5. Realizzazione, come previsto dal DCA n. 130/18, di un modello Dipartimentale del Sistema Integrato dell’Emergenza/Urgenza, mettendo in rete le Centrali Operative 118 con le strutture Ospedaliere dell’Emergenza/Urgenza; 

6. Realizzazione della presa in carico del paziente oncologico nelle urgenze;

7. Campagna stampa da parte della Regione continua ed incessante per educare i cittadini ad un uso appropriato dei servizi sanitari in particolare dell’Emergenza e della Medicina Territoriale al fine di evitare richieste improprie ed esorbitanti che non rispondono ad una reale bisogno di assistenza; 

8. Ipotizzare concorsi per disciplina per Aziende capofila al fine di evitare lungaggini burocratiche e prevenire i contenziosi che si aprono che rispondo ad interesse di parte e non oggettivi.9) La sicurezza degli operatori che è oramai un’utopia deve prevedere un reale impegno delle Direzioni Generali per la prevenzione delle aggressioni e delle minacce. 

Si ribadisce la contrarietà assoluta a forma di reclutamento del personale mediante il sistema delle cooperative. 

PROPOSTE DI RESPIRO NAZIONALE 

Si chiede al Presidente della Giunta di continuare la battaglia a livello nazionale: 

1.  Dopo il successo del finanziamento aggiuntivo di 200 milioni si deve continuare per un riequilibrio del riparto del fondo sanitario nazionale;

2.  Rivedere il limite del finanziamento per il personale previsto per l’anno 2004 meno 1.3%, questo tetto è anacronistico;

3.  Le remunerazioni per tutti i professionisti, soprattutto dell’Area Critica, sono al di fuori degli standard europei, questo rende per nulla attrattiva la sanità pubblica con emorragie continue verso il privato e per l’estero

4.  Rivedere la normativa nazionale relativa alla mobilità del personale abolendo il nulla osta obbligatorio.

Su questi temi l’intersindacale porterà questa battaglia sui tavoli nazionali.

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