La Regione Veneto ha affidato agli Istituti Polesani l’attivazione di una struttura sperimentale residenziale idonea per l’applicazione della libertà vigilata “residenziale” ovvero per gli arresti domiciliari in luogo di cura per pazienti psichiatrici autori di reato, finalizzata a garantire, laddove necessario, un adeguato approfondimento giuridico-forense per supportare le decisioni della magistratura competente. È il Centro di profilazione e analisi criminologica (CePAC), un progetto unico in Italia
Il CePAC si propone di: attuare il principio dell’accoglienza in Rems come extrema ratio in attuazione della Legge 81/2014, attraverso un percorso residenziale di profilazione e analisi criminologica; contribuire alla riduzione delle liste d’attesa attraverso una maggiore appropriatezza degli invii in Rems; qualora non siano disponibili posti in Rems, favorire il raccordo con la Magistratura competente al fine di permettere una periodica, stringente, revisione della situazione clinica dei soggetti in attesa di internamento; favorire il raccordo operativo con i Dipartimenti di salute mentale, titolari della presa in carico, qualora da questi venga sollecitata la necessità di rivalutazione della pericolosità sociale ai fini della eventuale revoca o sostituzione della misura di sicurezza detentiva; favorire la rivalutazione della pericolosità sociale e individuare e favorire il percorso dei servizi territoriali.
Abbiamo sentito ai microfoni di Mondosanità, il dottor Iles Braghetto, presidente degli Istituti Polesani Ficarolo di Rovigo che era presente al convegno “Psichiatria e Giustizia al servizio della società, a Roma, il 7 maggio.
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