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Infezioni ospedaliere, la Simit: aumenta la mortalità per germi resistenti agli antibiotici

Malattie infettive, l’antibiotico-resistenza (AMR) si conferma una delle principali minacce globali, con conseguenze drammatiche sulla tenuta del sistema sanitario. Recenti dati presentati dagli specialisti della Società Italiana di Malattie Infettive e Tropicali (Simit) durante un incontro al Senato sulle infezioni nosocomiali hanno messo in luce una realtà preoccupante: morire in ospedale a causa di un patogeno resistente agli antibiotici è una evenienza purtroppo sempre più frequente anche in Italia, nonostante le precauzioni e le iniziative di stewardship, con tassi di esiti infausti che possono superare il 40% in caso di setticemie.

Il progetto Resistimit, avviato dalla Simit, offre una panoramica approfondita sulla situazione dell’antimicrobico resistenza in Italia, rivelando dati cruciali per la definizione di strategie efficaci. Marco Falcone, infettivologo responsabile del progetto, ha sintetizzato i risultati dell’analisi delle cartelle cliniche di un migliaio di pazienti italiani colpiti da infezioni sostenute da batteri gram negativi. “La mortalità a 30 giorni è risultata pari al 17.6%, con variazioni significative a seconda della specie batterica responsabile dell’infezione. Per batteri resistenti come Klebsiella pneumoniae o Acinetobacter baumannii, la mortalità sale a livelli inquietanti, fino al 43% per Stenotrophomonas maltophilia”, ha sottolineato il professor Falcone.

Questi dati non sono solo freddi numeri, dietro ci sono storie di vita e sofferenza, come abbiamo visto in questi giorni anche nel caso di Papa Francesco ricoverato in ospedale al Gemelli. Le infezioni nosocomiali da microrganismi multiresistenti hanno un impatto notevole e imprevedibile, in particolare sui pazienti anziani e quelli già compromessi da altre patologie, come neoplasie solide o ematologiche. I focolai d’infezione più comuni si registrano nel tratto urinario, nell’addome, nei dispositivi intravascolari e nel tratto respiratorio, evidenziando la necessità di strategie preventive e terapeutiche mirate.

Un recente incontro al Senato, promosso dall’onorevole Fausto Orsomarso, presidente dell’Intergruppo parlamentare per la Prevenzione e Controllo delle Malattie Infettive e Tropicali, ha marcato una tappa fondamentale nel percorso di collaborazione tra la comunità scientifica e le istituzioni. È emersa la necessità di un patto per affrontare insieme le emergenze sanitarie, in particolare quelle legate all’antimicrobico resistenza, che rappresentano una sfida cruciale per il futuro della salute pubblica.

Il G7 Salute ha già sottolineato nel 2024 l’importanza di affrontare l’antibiotico-resistenza come una priorità globale. La SIMIT, forte dei suoi studi e della piattaforma clinica Resistimit, si propone di creare un sistema di sorveglianza nazionale solido, in grado di monitorare le tendenze epidemiologiche e condividere dati cruciali per il miglioramento della gestione clinica. Attraverso un software innovativo che integra l’intelligenza artificiale, si mira a rendere disponibili informazioni utili per la definizione di scenari futuri e strategie di intervento.

La sensibilizzazione su questo tema è cruciale. La popolazione deve essere informata sui rischi associati all’uso inappropriato degli antibiotici e sull’importanza di una gestione prudente delle terapie. Allo stesso tempo, è fondamentale che le istituzioni investano in programmi di formazione per i professionisti della salute, affinché siano in grado di adottare pratiche cliniche basate sulle evidenze scientifiche e sulle linee guida più aggiornate.

La lotta all’antimicrobico resistenza richiede un approccio integrato e multidisciplinare. È essenziale coinvolgere non solo i medici e gli specialisti, ma anche il settore pubblico, le istituzioni sanitarie, le aziende farmaceutiche e la società civile. L’adozione di politiche sanitarie efficaci e la promozione di campagne di sensibilizzazione possono contribuire a ridurre l’incidenza delle infezioni resistenti e migliorare gli esiti clinici.

“Stiamo portando avanti un lavoro cruciale, volto a identificare i pazienti più vulnerabili e le condizioni che li espongono maggiormente al rischio. Con Resistimit, spiega il Pro Falcone – per la prima volta un progetto fornisce una visione concreta dell’impatto devastante della resistenza agli antimicrobici. Comprendere fino in fondo le conseguenze sulla salute umana è il primo passo per costruire strategie efficaci di prevenzione. Ci rivolgiamo alle istituzioni per avviare una collaborazione virtuosa su diversi binari. Lo stanziamento di fondi per antibiotici reserve stabilito nella Finanziaria rappresenta sicuramente un segnale incoraggiante”.

“La formazione dell’Intergruppo rappresenta il compimento della volontà da parte del Parlamento di coadiuvare la lotta alle emergenze infettivologiche su cui è già impegnato il Ministero della Salute – sottolinea il senatore Fausto Orsomarso, presidente dell’Intergruppo parlamentare per la Prevenzione e Controllo delle Malattie Infettive e Tropicali – Il nostro obiettivo è quello di accogliere le istanze promosse dalla comunità scientifica, con cui lavoriamo a stretto contatto, e di sviluppare un ruolo propositivo anche del legislatore. L’esperienza del Covid ha permesso a tutti di capire quali siano i rischi a cui si può andare incontro, pertanto la prevenzione delle malattie infettive e la costruzione di una rete tra comunità scientifica e istituzioni è fondamentale. Il tema dell’antimicrobico resistenza rappresenta una delle minacce più incombenti e ci stiamo occupando di sensibilizzare in tal senso la politica e i cittadini, senza allarmismi ma con consapevolezza. L’approvazione nell’ultima manovra finanziaria di un fondo di cento milioni di euro per antibiotici di ultima generazione rappresenta un primo risultato importante”.

“La Società Italiana di Medicina Generale e delle Cure Primarie – SIMG e i Medici di Famiglia confermano il loro impegno nel contrastare l’antibiotico resistenza attraverso una continua attenzione alla corretta prescrizione e all’uso corretto degli antibiotici nella popolazione del nostro Paese. Un impegno che attraverso i Medici di Medicina Generale, coinvolgendo cittadini e caregiver” ha sottolineato il Prof. Claudio Cricelli, Presidente Emerito SIMG.

L’incontro a tema “Strategie su One Health, antimicrobico resistenza e malattie infettive” è stato introdotto dal Sen. Fausto Orsomarso e dal Sen. Franco Zaffini. Sono poi intervenuti Maria Rosaria Campitiello, Capo Dipartimento Prevenzione del Ministero della Salute; il Prof. Marco Falcone; Andrea Lenzi, Presidente CNBBSV della Presidenza del Consiglio dei Ministri; il Sen. Guido Quintino Liris; Robert Giovanni Nisticò, Presidente AIFA; il Sen. Giovanni Satta; la Sen. Daniela Sbrollini. Nella successiva Tavola Rotonda sono intervenuti il Prof. Claudio Cricelli, Presidente Emerito SIMG; Prof. Claudio M. Mastroianni, Past President SIMIT; Prof.ssa Cristina Mussini, Vicepresidente SIMIT; Anna Teresa Palamara, Direttore Dipartimento Malattie Infettive ISS; Roberto Parrella, Presidente SIMIT; Ranieri Poli, Dirigente Medico Dipartimento One Health del Ministero della Salute; Carlo Signorelli, Presidente NITAG. A moderare Federico Serra, Capo Segreteria Tecnica Intergruppo Parlamentare per la Prevenzione ed il Controllo delle Malattie Infettive e Tropicali, Segretario Generale Osservatorio Nazionale sulla Salute.

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