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Medicina di genere: la salute al femminile al centro della cura


Il ciclo di eventi “Salute in ottica di genere” inaugura un nuovo approccio alla medicina personalizzata, focalizzando l’attenzione sulle specificità biologiche e sociali delle donne.

La medicina di genere sta guadagnando sempre più attenzione, poiché si riconosce l’importanza di adottare un approccio alla salute che tenga conto delle differenze biologiche e sociali tra uomini e donne. In questo contesto, il ciclo di eventi “Salute in ottica di genere: prendiamoci cura delle Donne”, promosso dalla Commissione Pari Opportunità della Regione Campania, ha preso il via con il primo incontro tenutosi il 25 marzo 2025, presso la Sala Don Peppe Diana del Consiglio Regionale della Campania. L’incontro inaugurale, dal titolo “Il primo atto della vita è il respiro”, ha avuto l’obiettivo di sensibilizzare l’opinione pubblica e gli operatori sanitari sull’importanza di considerare il genere nelle pratiche mediche.

Riflessione e sensibilizzazione

L’evento ha visto la partecipazione di esperti del settore, con l’intento di promuovere una medicina più inclusiva, che riconosca le differenze di genere come un elemento fondamentale nella gestione della salute. L’adozione di un approccio alla salute basato sulle specificità delle donne è essenziale per garantire trattamenti più mirati e personalizzati. La sessione è stata aperta dalla Presidente della Commissione Pari Opportunità, Anna Letizia, e dal Professo Vincenzo Santagada, Assessore alla Salute e al Verde del Comune di Napoli. L’evento ha visto anche l’intervento della Dottoressa Myriam Mazza, Coordinatrice della Sottocommissione Salute, che ha dato il via ai lavori con un’introduzione ai temi chiave dell’incontro. La moderazione è stata affidata alla Dottoressa Rosaria Bruno, Vicepresidente della Commissione, che ha saputo guidare la discussione con competenza e passione.

Il ruolo cruciale dei medici

Un aspetto centrale della discussione è stato il ruolo dei medici nel diffondere la cultura della medicina di genere. Il Dottor Ugo Trama, Dirigente della Direzione Generale Tutela della Salute, ha sottolineato come i medici di medicina generale siano fondamentali nel promuovere una cultura sanitaria che tenga conto delle differenze tra i sessi. Infatti, la medicina di genere non si limita a trattare le donne come se fossero semplicemente uomini in miniatura, ma prende in considerazione tutte le differenze biologiche, fisiologiche e sociali che caratterizzano il sesso femminile.

Differenze nelle patologie respiratorie

Il Dottor Vincenzo Schiavo, Medico Chirurgo e Presidente provinciale della FIMMG di Napoli, ha trattato le differenze di genere nelle patologie respiratorie. Studi recenti dimostrano che uomini e donne rispondono in modo diverso alle malattie respiratorie e alle terapie ad esse correlate. La conoscenza di queste differenze è essenziale per applicare un trattamento mirato, che rispetti le specificità di ciascun paziente e garantisca una diagnosi più precoce e una cura più efficace.

Le nuove frontiere della chirurgia toracica

Un altro intervento significativo è stato quello del Professor Lucio Cagini, Direttore dell’UOC Chirurgia Toracica (Ospedali dei Colli/Monaldi), che ha parlato delle nuove frontiere terapeutiche in un’ottica di genere. La chirurgia toracica, che comprende trattamenti per patologie come il cancro ai polmoni, richiede approcci diversificati a seconda del genere del paziente. Le differenze fisiologiche tra uomini e donne influenzano la risposta a trattamenti chirurgici e chemioterapici, rendendo fondamentale l’adozione di protocolli terapeutici personalizzati.

Approccio inclusivo e personalizzato

Gli interventi dei relatori hanno contribuito a delineare un futuro in cui la salute delle donne è finalmente presa in considerazione in modo adeguato e specifico. Le differenze di genere devono essere considerate in ogni aspetto del trattamento medico, dalla diagnosi alla terapia. L’obiettivo non è solo quello di trattare le malattie, ma di migliorare la qualità della vita delle donne, promuovendo la prevenzione e creando percorsi clinici che tengano conto delle esigenze uniche di ciascun individuo. In particolare, l’adozione della medicina di genere può contribuire significativamente alla riduzione delle disuguaglianze nell’accesso alle cure. Un trattamento personalizzato, che riconosca e rispetti le differenze biologiche, sociali e psicologiche delle donne, è un passo fondamentale verso una sanità più equa e inclusiva.

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