Il diabete oggi si può contrastare grazie a nuove tecnologie che sono disponibili sul mercato e i clinici sono concordi nell’affermare che in una fase storica come questa poter pensare di gestire la terapia insulinica senza esporre il paziente a pericoli è un motivo in più per potenziare gli investimenti nella tecnologia per migliorare sempre di più la qualità della vita dei pazienti con diabete.
In Italia, secondo il bollettino epidemiologico nazionale dell’Istituto Superiore di Sanità, sarebbero circa 3,4-4 milioni le persone con diabete ma circa 1-1,5 milioni sono quelle che non sanno di averlo, mentre 4 milioni sarebbero ad alto rischio di sviluppare la malattia.
Il diabete oggi si può contrastare grazie a nuove tecnologie che sono disponibili sul mercato e i clinici sono concordi nell’affermare che in una fase storica come questa poter pensare di gestire la terapia insulinica senza esporre il paziente a pericoli è un motivo in più per potenziare gli investimenti nella tecnologia per migliorare sempre di più la qualità della vita dei pazienti con diabete.
Abbiamo intervistato il professor Dario Pitocco, Direttore UOSD di Diabetologia, Fondazione Policlinico Universitario Agostino Gemelli di Roma, per capire cosa significa avere allargato in regione Lazio l’utilizzo del monitoraggio in continuo della glicemia ai pazienti in terapia insulinica multiiniettiva, che non presentano un compenso metabolico soddisfacente, sia per le ipoglicemie sia per le iperglicemie con una conseguente elevata instabilità della glicemia. “Noi diabetologi eravamo in attesa di questa novità, la richiedevano da tempo e personalmente mi sono battuto per ottenere questa opportunità” spiega il professor Pitocco.
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