Il tumore dell’endometrio è l’unica tra le neoplasie ginecologiche la cui incidenza e mortalità risulta ancora in aumento. Sulle possibilità terapeutiche e chirurgiche si è parlato nel corso dell’evento “PDTA nel carcinoma dell’endometrio. Attualità ed innovazioni finalizzate ad un moderno e corretto percorso diagnostico-terapeutico”, organizzato da Motore Sanità
Che cos’è la terapia adiuvante? L’ha spiegato Carlo Messina, dirigente medico dell’Unità operativa complessa di oncologia dell’Arnas Civico di Palermo, che ha fornito un dato: circa l 80% dei nuovi casi di tumore alla diagnosi è confinato all’utero quindi potenzialmente guaribile attraverso trattamenti multimodali che coniugano l’intervento chirurgico con trattamenti post-operatori (adiuvanti) di natura chemio-radioterapica.
Ma che cos’è il trattamento adiuvante e a chi è riservato? “La terapia adiuvante è generalmente riservato alle pazienti con rischio di ricaduta di malattia intermedio/alto sulla base di fattori clinici e anatomopatologici – ha spiegato il dottor Messina -. Recentemente, la caratterizzazione molecolare del tumore dell’endometrio ha consentito una miglior personalizzazione del trattamento adiuvante, ponendo le basi per la conduzione di studi clinici volti a valutare l’efficacia di terapie target o immunoterapici in un setting precoce”.
Abbiamo intervistato ai microfoni di Mondosanità il dottor Carlo Messina, dirigente medico dell’Unità operativa complessa di oncologia dell’Arnas Civico di Palermo.
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