Un check up specialistico è fondamentale per constatare se si tratta di cellulite ‘vera’, o di un’adiposità localizzata (le cosiddette culotte de cheval), o di cellulite ‘falsa’, quella che si vede a livello dell’interno cosce in donne che hanno avuto, per esempio, un forte dimagrimento e che è dovuta a una lassità della cute.
Non è tutta cellulite quel che si vede. Parola della Dottoressa Elisabetta Fulgione, dermatologa, Clinica dermatologica dell’Università degli Studi della Campania Luigi Vanvitelli e tesoriera della Società Italiana di Medicina Estetica (SIME). “Sicuramente un check up specialistico è fondamentale per constatare se si tratta di cellulite ‘vera’, o di un’adiposità localizzata (le cosiddette culotte de cheval), o ancora di cellulite ‘falsa’, quella che si vede a livello dell’interno cosce in donne che hanno avuto, per esempio, un forte dimagrimento e che è dovuta a una lassità della cute. A questo punto seguirà un programma terapeutico ad hoc, in mancanza del quale si rischia di fare danni”.
A ciascun stadio il suo trattamento
Qualora la cellulite venga effettivamente diagnosticata, bisogna capire qual è il suo stadio per poter intervenire per modo corretto e mirato, tramite un’ecografia del tessuto adiposo e un doppler (o ecocolordoppler venoso), grazie al quale è possibile sottoporre a controllo la circolazione sanguigna venosa degli arti inferiori.
- Nel primo stadio, cellulite edematosa, il tessuto presenta ristagni di liquidi. I buchi sono pochi, difficili da vedere a occhio nudo.
- Nel secondo caso, cellulite fibrosa, inizia la comparsa della pelle “a buccia di arancia”, segno iniziale di fibrosi nel sottocutaneo. Colpisce spesso chi ha frequenti variazioni di peso.
- Nel terzo caso, cellulite sclerotica molle, il processo aumenta e si iniziano a formare i micronoduli nel sottocutaneo, dolorosi alla palpazione.
- Nel quarto stadio, cellulite sclerotica, i noduli passano da micro a macro: è un peggioramento dello stadio 3. Inizia ad esserci molto dolore al tatto, in quanto la cellulite si sente a mano nuda mediante palpazione. Addirittura puoi trovare segni di cellulite anche nei polpacci e verso la zona delle caviglie.
La componente ormonale incide tantissimo
“Partendo dal fatto che non esiste una terapia risolutiva”, mette in chiaro la Dottoressa Fulgione, “perché nelle donne la componente ormonale incide tantissimo, sicuramente l’approccio terapeutico deve essere complessivo, e non prevedere solo trattamenti da effettuare a livello ambulatoriale con macchinari o con la mesoterapia (iniezioni sottocutanee multiple di farmaci, in caso di alterazioni del microcircolo e/o di adiposità localizzate). Si deve pertanto prestare attenzione, in senso più ampio, all’alimentazione (sì a frutta e verdura e sì a 2 litri al giorno di acqua), all’attività fisica (uno degli sport più indicati è l’acquagym) e agli stili di vita corretti (no al fumo di sigaretta e limitare gli alcolici) per non aggravare la situazione. Fra le altre strategie terapeutiche, bene il linfodrenaggio manuale di Vodder con il quale, grazie a tecniche eseguite da personale specializzato, si va a migliorare la circolazione linfatica. In alternativa, esistono macchinari di massaggio meccanico a diversa pressione. Utile anche la carbossiterapia, procedura medica che utilizza l’anidride carbonica a scopo terapeutico. Si tratta di trattamenti da utilizzare in sinergia, che lo specialista combinerà fra loro e personalizzerà, a seconda dei bisogni della paziente. Anche la dieta è personalizzata, al fine di non perdere troppa componente proteica responsabile della lassità dei tessuti. Per quanto riguarda inoltre le creme, oggi esistono tanti prodotti topici che possono migliorare l’aspetto estetico della cute e che possono aiutare il sistema vascolare a mantenersi in uno stato migliore”.
Sì alle calze elastiche, ma occhio ai tacchi
Per quanto riguarda calze e tacchi alti? “Per le donne che trascorrono molte ore del giorni in piedi le calze elastiche a compressione graduata offrono un buon supporto, in quanto stimolano la circolazione sanguigna lungo l’intera gamba, combattono il ristagno di liquidi e donano un senso di leggerezza delle gambe”, replica la dermatologa. “Sconsigliato però il tacco molto alto. Andando ad alterare la postura, può incidere molto nella formazione della cellulite, o nel suo peggioramento”.
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