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Payback, Case di Comunità e PNRR: mancano 4 miliardi. Attesa perle nomine in Aifa

Con l’inizio dell’autunno, il mondo della sanità italiana si trova ad
affrontare una serie di problematiche e questioni urgenti che
richiedono soluzioni a tamburo battente. Tra queste, le trattative per il
rinnovo del contratto dei medici, le nomine dei vertici degli enti
pubblici vigilati, il payback sui dispositivi e la polemica sulle Case di
Comunità previste dal PNRR.
Le trattative per il contratto della dirigenza medica sono riprese
all’Aran. I principali ostacoli da superare riguardano l’orario di lavoro
e i fondi contrattuali. Tuttavia, la situazione è resa ancora più
complessa dalla carenza di personale e dalle risorse finanziarie
limitate. Secondo il segretario nazionale Anaao Assomed, Di Silverio,
per garantire la funzionalità del Servizio Sanitario Nazionale
sarebbero necessari 4 miliardi di euro aggiuntivi, di cui 2,7 miliardi
solo per il rinnovo del contratto dei medici e veterinari per il triennio
2022-2024.
Questi 4 miliardi sono una richiesta condivisa anche dalle regioni e dal
ministro Orazio Schillaci, che si è rivolto per questo al Ministero
dell’Economia e delle Finanze. Tuttavia, è tutto da vedere se questi
fondi saranno effettivamente disponibili. Di Silverio sottolinea che è
necessario aumentare dell’1,5% la percentuale della spesa sanitaria sul
PIL per garantire il corretto funzionamento del sistema. In caso
contrario, i sindacati si dichiarano pronti alla mobilitazione.
Michele Vannini, segretario nazionale FP Cgil con delega alla sanità,
fa presente che il Decreto Economico Finanziario (Def) redatto dal
Governo pochi mesi fa indica come obiettivo portare la spesa pubblica
rispetto al PIL al 6,2% entro il 2025. Questo, tuttavia, rappresenta uno
step inferiore rispetto ai livelli precedenti alla pandemia. Nel
frattempo, aumentano i costi della vita, le spese personali e il numero
di persone che rinunciano alle cure. Vannini sottolinea che il Governo

deve invertire la scelta di disinvestire nella sanità pubblica,
assumendosi la responsabilità di averla messa in ginocchio.
Tra le questioni più urgenti, da segnalare la nomina del successore di
Silvio Brusaferro alla presidenza dell’Istituto Superiore di Sanità. Il
suo mandato scade il prossimo 11 settembre e le trattative per trovare
un sostituto sono ancora in corso. Anche l’Agenzia Italiana del
Farmaco (Aifa) è in attesa del nuovo direttore generale, che subentrerà
ad Anna Rosa Marra, nominata dal ministro. Tuttavia, il decreto
attuativo sulle modalità di nomina deve ancora concludere l’iter di
approvazione.
L’autunno si prospetta dunque travagliato, irto di ostacoli per il mondo
della sanità italiana. Le trattative per il contratto dei medici, le nomine
dei vertici degli enti pubblici vigilati, il payback sui dispositivi e la
polemica sulle Case di Comunità rappresentano solo alcuni dei
numerosi temi che richiedono attenzione e soluzioni immediate. Sarà
importante monitorare gli sviluppi nelle prossime settimane per
valutare l’impatto di queste questioni sulla sanità nazionale.

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