“Purtroppo quella di essere recidivante è proprio una caratteristica della pericardite. Proprio per questo non va mai sottovalutata e va trattata in modo intenso, non solo in termini di terapia antinfiammatoria ma anche in modo prolungato nel tempo”.
Così il professor Giulio Stefanini, cardiologo interventista all’Istituto Clinico Humanitas e docente presso la Humanitas University, intervistato dalla Dire in merito alla possibilità di recidive nella pericardite, l’infiammazione della membrana che protegge e riveste il cuore chiamata pericardio.
“Se il paziente colpito da pericardite si sente meglio e ha indici di infiammazione rientrati nella norma- prosegue il professor Stefanini- magari tende ad essere meno compliante con la prosecuzione della terapia, mentre la durata della terapia nel tempo rimane importante. Va detto che ancora ad oggi, nonostante la disponibilità di tanti strumenti farmacologici, non abbiamo ancora una terapia propriamente sviluppata per aggredire la pericardite, piuttosto usiamo farmaci antinfiammatori potenti ma ad ampio spettro. Non voglio dire che abbiamo le ‘armi spuntate’, ma sicuramente c’è ancora tanto da fare in termini di trattamento che prevenga la recidiva”.