La salubrità dell’ambiente e delle matrici ambientali sono un determinante di Salute pubblica centrale nell’approccio One Health alla Salute.
Aria, acqua, terra e fuoco: quattro elementi fondamentali per la nostra vita. Se sono in equilibrio, noi siamo in equilibrio. L’Italia è uno dei Paesi più esposti all’inquinamento atmosferico che rimane il più grave rischio ambientale per la salute dei cittadini europei e causa almeno 400mila morti premature l’anno. Seguito dall’inquinamento acustico che porta, invece, oltre 12mila decessi. Secondo l’Agenzia europea per l’ambiente e l’Oms sono oltre 630mila i morti a causa dell’inquinamento in Europa. In aggiunta, anche in Europa si comincia a morire sempre più spesso per gli effetti dei cambiamenti climatici, a partire dalle ondate di caldo. Dati drammatici a cui si somma la perdita di giorni di vita causata da pesticidi, sostanze chimiche, interferenti endocrini e microplastiche diffusi nell’ambiente e nelle falde acquifere.
L’Italia rimane in particolare una delle nazioni più esposte all’inquinamento da micropolveri, biossido di azoto (NO2) e ozono, insieme a Grecia, Spagna e Slovacchia. Ma quali sono le città e i Paesi più inquinati del nostro Paese ce lo dice ogni anno il rapporto di Legambiente me per guardare alla classifica internazionale bisogna dare uno sguardo ai dati pubblicati da IQAir. Nel 2024 l’Italia ha guadagnato un bollino blu più della Francia e si piazza meglio di Spagna e Germania ma non siamo il Paese ideale nel quale vivere da questo punto di vista anche se siamo in compagnia del 91,3% dei Paesi nel mondo in cui le polveri sottili PM2,5, superano il limite di guardia stabilito dall’Oms. In effetti in base ai dati emersi dalla ricerca solo in 7 Paesi al mondo si respira aria più o meno pulita e l’Italia si difende bene solo guardando al recinto dell’Europa ma la situazione peggiora anziché migliorare a dispetto dei 6,5 milioni di alberi che nel nostro Paese avremmo dovuto piantare con i fondi del Pnrr. Un Piano già declassato, privato di una parte dei fondi e aggirato con stratagemmi tipo piantare sementi nei vivai anziché alberi e arbusti nelle piazze e nelle strade. L’inquinamento rimane la più grande minaccia ambientale per la nostra salute ma nelle zone del Paese in cui si parla di terra dei fuochi per parlare dello smaltimento illegale dirigisti tossici e nocivi (in Campania come a Bergamo) la situazione è anche peggiore. Secondo l’Oms, il 99% della popolazione mondiale vive in aree che non soddisfano i livelli raccomandati dalle linee guida sulla qualità dell’aria. L’analisi, condotta su oltre 40mila stazioni di monitoraggio in quasi 9mila città di 138 Paesi, rivela una realtà preoccupante: solo il 17% delle città rispetta le linee guida dell’Organizzazione Mondiale della Sanità per il particolato fine PM2,5, rispetto al 9% del 2023. L’aria inquinata che respiriamo nelle nostre città rappresenta il secondo fattore di rischio per morte negli adulti e il secondo anche per quella nei bambini sotto i 5 anni, dopo la malnutrizione. Solo nel 2021, 8,1 milioni di decessi totali sono da ricondurre alla scarsa qualità delle matrici ambientali di cui il 58% causati dall’inquinamento atmosferico da PM2,5, che è causato soprattutto da motori a combustione, produzione di energia, attività industriali varie, pratiche agricole e combustione di legna e carbone.
Secondo i dati del report citato nel 2024 il 91,3% dei Paesi analizzati supera il limite di sicurezza stabilito dall’Oms ìfissato a 5,0 microgrammi per metro cubo. I paesi con il maggior degrado ambientale con una concentrazione media di PM2,5 ben 18 volte superiore alla soglia fissata cono il Ciad, il Bangladesh, Pakistan, Congo e India e la città più inquinata al mondo è Byrnihat, in India, con una concentrazione di PM2,5 pari a 128,2 microgrammi per metro cubo.
L’Italia è all’80esimo posto dopo Germania (103), Spagna (107), Francia (110) e pure Regno Unito (113). Roma occupa l’85esima posizione tra le capitali con l’aria peggiore, con 10,1 microgrammi per metro cubo di PM2,5; Londra è alla 100esima con 7,8 microgrammi per metro cubo ma Cagliari fa molto peggio (27,9 microgrammi per metro cubo) nonostante la Sardegna anche la città italiana con l’aria più pulita.I Paesi con l’aria più pulita sono di contro Australia, Bahamas, Barbados, Estonia, Grenada, Islanda, Nuova Zelanda.