Fisioterapisti: con il 2023 parte il nuovo Ordine professionale autonomo gemmato da quello delle 19 professioni sanitarie dei Tecnici sanitari di Radiologia medica (Tsrm) e delle Professioni sanitarie tecniche della riabilitazione e prevenzione (Pstrp). Un passaggio che fa seguito a quello dell’8 settembre scorso quando è stato firmato dall’ex ministro della Salute Roberto Speranza il Decreto ministeriale per l’istituzione di questo nuovo Ordine professionale autonomo.
Il decreto (n. 183 del 2022) era stato pubblicato in Gazzetta ufficiale (serie generale n.280 del 30 novembre del 2022) Il provvedimento reca il regolamento per l’istituzione degli Ordini territoriali e della Federazione nazionale degli Ordini della professione sanitaria di fisioterapista. Il disco verde alla operatività del nuovo Ordine e l’entrata in vigore del provvedimento è scattato dal 15 dicembre. Come è noto il concepimento del nuovo Ordine prese il via dalla richiesta della Commissione di albo nazionale fisioterapisti che il 10 dicembre 2020 richiese l’avvio della procedura per la costituzione del nuovo Ordine dei fisioterapisti consentito dalla legge a tutti gli Albi confluiti nell’Ordine delle professioni sanitarie dei Tecnici sanitari di Radiologia medica e delle professioni sanitarie tecniche della riabilitazione e prevenzione che avessero più di 50 mila iscritti. Una fattispecie che i Fisioterapisti rappresentano. Dopo il via libera del Consiglio di Stato, espresso il 19 luglio 2022 sono stati compiuti tutti i passi fino al traguardo. Tra le decine di nuovi Enti territoriali di autogoverno della professione c’è anche l’Ordine interprovinciale della professione sanitaria di fisioterapista di Napoli, Avellino, Benevento e Caserta.
Oltre agli Albi confluiscono nel nuovo Ordine anche gli elenchi speciali ad esaurimento per lo svolgimento delle attività professionali del profilo di Fisioterapista. Il Presidente della Federazione nazionale degli ordini della professione sanitaria di fisioterapista, come avviene per i presidenti delle altre federazioni ordinistiche è membro di diritto del Consiglio superiore di Sanità. L’avvicendamento nei rapporti attivi e passivi definitivi e in corso tra gli Ordini Tsrm Pstrp sia territoriali che nazionali avverrà im tempi contingentati: il Consiglio nazionale della Federazione nazionale degli Ordini Tsrm Pstrp, su proposta del Comitato centrale e d’intesa con la Commissione straordinaria della neocostituita Federazione nazionale degli Ordini dei Fisioterapisti, definisce la disciplina attuativa dell’avvicendamento entro il termine perentorio di 30 giorni dalla entrata in vigore del decreto del 30 novembre. Il Comitato centrale della Federazione nazionale degli Ordini dei tecnici sanitari di radiologia medica e delle professioni sanitarie tecniche, della riabilitazione e della prevenzione e i Consigli direttivi degli Ordini territoriali attuano l’avvicendamento entro 45 giorni dalla definizione della disciplina attuativa dell’avvicendamento.
GLI ARTICOLI DI LEGGE
Con l’articolo 4 del provvedimento è istituita la Commissione straordinaria della Federazione nazionale degli Ordini della professione sanitaria di fisioterapista, formata dai componenti della Commissione di Albo nazionale a cui sono attribuite le funzioni fino all’insediamento degli organi direttivi. La Commissione straordinaria è presieduta dal Presidente della Commissione di Albo nazionale ed è formata da tre iscritti. è nominata per ciascun Ordine territoriale con provvedimento del Presidente della Commissione straordinaria d’intesa con le commissioni di albo territorialmente competenti, entro 5 giorni dalla data di entrata in vigore del decreto. É incaricata di amministrare l’Ordine e di convocare l’assemblea per l’elezione degli organi direttivi da tenersi entro 45 giorni dalla attuazione dell’avvicendamento. Le Commissioni d’Albo cessano dalle loro funzioni a seguito della nomina dei Commissari straordinari. Unicamente per le operazioni elettorali finalizzate alla prima elezione del Comitato centrale e del Collegio dei revisori da tenersi entro 45 giorni dal completamento delle fasi elettorali degli Ordini territoriali le funzioni sono espletate dal Presidente della Commissione straordinaria della Federazione nazionale degli ordini della professione sanitaria di fisioterapista. All’insediamento degli organi direttivi degli Ordini territoriali e degli organi direttivi della Federazione nazionale la Commissione straordinaria nazionale e quelle territoriali cessano dalle loro funzioni. Il Ministero della salute effettua un monitoraggio periodico per verificare che gli adempimenti siano attuati nei tempi previsti dalle disposizioni.
GLI ORDINI PROVINCIALI
Il nuovo assetto istituzionale riguarda oltre 50 mila fisioterapisti, di cui circa 5 mila in Campania e 4 mila in Veneto finora rappresentati, insieme a tutte le altre professioni sanitarie, in un Albo nazionale all’interno del maxi Ordine dei Tsrm-Pstrp. Con il decreto nascono, come detto, gli “Ordini della professione sanitaria di fisioterapista” su base territoriale e a livello nazionale la “Federazione nazionale degli Ordini della professione sanitaria di fisioterapista”, normati dalla nuova disciplina ordinistica introdotta con la riforma “Lorenzin” del 2018. “Abbiamo un’agenda ricca di impegni e di obiettivi – avverte Paolo Esposito, presidente in pectore dell’Ordine dei Fisioterapisti di Napoli, Avellino, Benevento e Caserta – soprattutto per difendere la qualità dell’assistenza e il ruolo dei tanti colleghi impiegati in strutture sanitarie pubbliche e private”. “É questo il momento in cui si posa la prima pietra tangibile per la costruzione dell’Ordine dei Fisioterapisti – le parole di Andrea Maschera, presidente dell’Ordine Tsrm-Pstrp di Venezia e Padova – un traguardo tanto desiderato che vede nel provvedimento un importante riconoscimento della professione sanitaria di fisioterapista e che determinerà un’ulteriore garanzia per la tutela della salute dei cittadini. Inizia una fase transitoria – conclude – in cui gli Albi e gli Elenchi speciali saranno traslati nel nuovo Ordine dei Fisioterapisti senza alcun onere aggiuntivo per gli iscritti, né di tipo amministrativo, né di tipo economico. Nulla cambia, invece, per le altre professioni sanitarie iscritte al nostro Ordine”.
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