La speranza a Roma si tinge di rosa. Al Circo Massimo, con il taglio del nastro del Villaggio della Salute, è ufficialmente partita la 26ª edizione della Race for the Cure, l’evento simbolo della lotta contro il tumore al seno. Quattro giorni di screening gratuiti, sport, convegni e attività per bambini, culmineranno domenica 11 maggio con la maratona delle Donne in Rosa, una marea umana che attraverserà la Capitale, puntando a superare la cifra record di 150.000 partecipanti.
La prevenzione è il filo conduttore dell’iniziativa organizzata da Komen Italia, con il supporto del Policlinico Gemelli e con sette unità mobili dedicate a visite ed esami clinici gratuiti. Maria Grazia Cucinotta e Rosanna Banfi, testimonial d’eccezione, sottolineano l’urgenza di diffondere la cultura della diagnosi precoce, fondamentale presupposto per combattere il tumore al seno allo stadio iniziale localizzato e quindi più facilmente aggredibile. Il Villaggio della Salute sarà operativo dall’8 all’11 maggio, offrendo pap test, mammografie e consulenze oncologiche, contribuendo a garantire un accesso equo alla prevenzione per tutte le donne, indipendentemente dalla loro condizione socio-economica.
Il momento clou sarà domenica, quando dalla Bocca della Verità prenderà il via il “serpentone rosa” che attraverserà la città. I partecipanti potranno scegliere tra una passeggiata di 2 chilometri, una corsa di 5 chilometri e una gara di 10 chilometri riservata agli atleti competitivi. Una delle caratteristiche distintive di Race for the Cure è la capacità di combinare attività sportive, educazione e solidarietà. Numerose Federazioni Sportive collaborano per offrire agli eventi spazio a pratiche sportive come pallavolo, pallacanestro, atletica, tennis e padel, coinvolgendo anche bambini e giovani in laboratori e iniziative ludiche. Questa sinergia tra sport e salute mira a diffondere uno stile di vita attivo come espressione di benessere.
A portare la prevenzione nelle periferie ci pensa la Carovana del Giubileo, un’iniziativa che dimostra come anche comuni e città metropolitane possano giocare un ruolo fondamentale. Come sottolinea il sindaco di Roma Roberto Gualtieri: “Prevenzione significa accesso e informazione, e i governi locali devono impegnarsi a garantire entrambi.”
L’evento ha una lunga storia e numeri impressionanti. Riccardo Masetti, fondatore di Komen Italia, racconta il percorso della manifestazione: “Nel 2000 puntavamo a duemila partecipanti, ma già al primo anno ne abbiamo superati seimila. L’anno scorso abbiamo toccato il record di 150.000 partecipanti, e ora contiamo di superarlo”. Grazie alla Race for the Cure, sono stati raccolti 31 milioni di euro destinati a progetti di ricerca, prevenzione e sostegno alle pazienti. Daniela Terribile, presidente di Komen Italia, sottolinea il cambiamento culturale in atto: “Oggi parlare di tumore al seno è più facile. Le donne non sono più sole, e questa consapevolezza salva vite”.
Dopo l’11 maggio, la Race for the Cure non si ferma. Komen Italia porterà la prevenzione oncologica anche in altre città, con eventi già programmati a Bari (16-18 maggio), Bologna (19-21 settembre), Brescia e Matera (26-28 settembre), Campania (4-26 ottobre) Ogni tappa rappresenta un’occasione per raggiungere sempre più persone, diffondere consapevolezza e rafforzare la lotta contro il tumore al seno.
Oltre alla maratona, l’evento nella Capitale si arricchisce di iniziative collaterali. I Circoli Canottieri di Roma organizzeranno una regata sul Tevere, simbolo di forza e continuità, per essere ancora più vicini alle donne in rosa. Inoltre, grazie a un Protocollo d’Intesa con il Ministero della Cultura, tutti gli iscritti alla Race potranno usufruire dell’ingresso gratuito nei musei statali da oggi fino a domenica, un modo per coniugare cultura, storia e solidarietà. La Maratona delle Donne in Rosa rappresenta molto più di una corsa: è un’onda di speranza che coinvolge, sensibilizza e invita all’azione. La prevenzione, infatti, resta il pilastro fondamentale per contrastare il tumore al seno: quanto più si fa screening e si diffonde la cultura della prevenzione, tanto più si possono salvare vite umane. L’appuntamento, anche attraverso il coinvolgimento di atleti, volontari, istituzioni e cittadini, mira a rafforzare il messaggio che insieme si può fare la differenza. La maratona di Roma e le altre tappe italiane sono un simbolo di lotta, di solidarietà e di speranza: perché c’è sempre una vita da proteggere e un futuro da costruire. Il motto di quest’anno, “Insieme per la vita”, racchiude tutto il senso di questa grande mobilitazione.